Il segretario generale Cei a Leopoli il 3 gennaio

Ad accompagnare l’arcivescovo Baturi, il direttore di Caritas italiana don Pagniello. «Le nostre comunità continuano a essere vicine a quelle ucraine, non solo a livello materiale»

Da una parte ribadire vicinanza e sostegno alla Chiesa e alla popolazione dell’Ucraina. Dall’altra monitorare la situazione e organizzare al meglio la rete di solidarietà. Si articola tra questi due obiettivi il viaggio che il prossimo 3 gennaio – all’indomani della Giornata mondiale della pace – porterà a Leopoli il segretario generale della Cei l’arcivescovo Giuseppe Baturi. Con lui, il direttore di Caritas italiana don Marco Pagniello. «Dopo la Veglia di preghiera per la pace tenuta a Bari il 21 dicembre, e la Marcia nazionale per la pace che si svolgerà ad Altamura il 31 dicembre, questo viaggio sarà un’occasione ulteriore per condividere sofferenze e speranze, rilanciare il comune impegno per la pace e intensificare gli interventi e gli aiuti concreti in favore di tutte le persone colpite dalla guerra in corso», affermano dalla Cei.

Nelle parole di Baturi, «le nostre comunità continuano a essere vicine a quelle ucraine, non solo a livello materiale, cercando di dare risposte concrete ai bisogni che via via emergono, ma anche denunciando tutti gli squilibri che sono alla base delle divisioni nel mondo. Non dobbiamo mai stancarci di essere profetici – è il monito -, condannando la violenza e invocando la pace. Siamo totalmente solidali con il Papa, che chiede la pace nella giustizia». Su questa linea si muove l’azione di Caritas italiana: in questi mesi, grazie alla generosità di tanti, sono stati raccolti oltre 20 milioni di euro che consentono di sostenere l’accoglienza in Italia e gli interventi in loco e nei Paesi limitrofi, sia in questo tempo sia poi nella fase della ricostruzione.

In questi mesi di guerra, Caritas italiana è riuscita a mantenere costante l’impegno e la vicinanza alle Caritas in Ucraina e nei Paesi limitrofi, coinvolti nell’accoglienza dei profughi in fuga. Allo stesso tempo, ha svolto in Italia un servizio in Italia di informazione, orientamento, coordinamento e accompagnamento alle Caritas diocesane che «preziosamente» si stanno occupando dell’ospitalità, ricordano. Né si sono mai fermati, nemmeno nei momenti più difficili, progetti e attività delle Caritas in Ucraina, che hanno cercato sempre di raggiungere tutti in modo capillare, anche lungo le linee del fronte. Finora sono state assistite 5.7 milioni di persone a cui sono stati offerti riparo, protezione, cibo e beni di prima necessità, acqua e servizi igienico-sanitari, assistenza medica.

«È fondamentale mantenere occhi, orecchie e cuori aperti e attenti, sia dove l’emergenza ci chiama per non lasciare nessuno indietro, sia sui nostri territori per informare, raccontare, coinvolgere, accompagnare e coordinare – sottolinea don Pagniello -. Si deve inoltre continuare a pregare per la pace e si deve operare perché il percorso del perdono e della pace sia vero e autentico».

30 dicembre 2022