Il saluto di Roma al “nuovo” presidente della Repubblica

Nel giorno dell'insediamento, l'omaggio di Mattarella al Milite Ignoto, accompagnato dal volo delle frecce tricolori sul Vittoriano. Ad accogliere il capo dello Stato, in piazza Venezia, il sindaco Roberto Gualtieri: «I romani le vogliono bene»

Le frecce tricolori in volo sul Vittoriano. L’occasione: il giuramento di Sergio Mattarella, per la seconda volta chiamato a ricoprire il ruolo di presidente della Repubblica, ieri, 3 febbraio, davanti al Parlamento riunito in seduta comune, nell’aula di Montecitorio. Al termine, l’omaggio del capo dello Stato al Milite Ignoto e, davanti al Vittoriano, l’indirizzo di saluto del sindaco di Roma Roberto Gualtieri.

«Signor presidente della Repubblica, è mio grande onore formulare a Lei, a nome di Roma Capitale e dei suoi cittadini, gli auguri più rispettosi e più calorosi per l’altissimo incarico che il Parlamento e i delegati delle Regioni hanno deciso di rinnovarle – le parole di Gualtieri -. Sappiamo che questo secondo mandato costituisce per Lei un sacrificio personale, un cambiamento inatteso delle prospettive di vita. Anche per questo vorrei esprimerle gratitudine e riconoscenza per la generosità e il senso di responsabilità che ha dimostrato nei confronti del Paese. I romani l’hanno apprezzata in questi sette anni nello svolgimento del suo alto compito, così autorevole e rispettoso della Costituzione. I romani le vogliono bene, Presidente. Come del resto tutte le cittadine e i cittadini italiani. Lei ha rappresentato l’unità della Repubblica con dignità e onore – il tributo del primo cittadino di Roma -, e questo impegno ha raccolto larghi apprezzamenti in tutta Europa e nel mondo».

(foto: Imagoeconomica)

Nelle parole di Gualtieri, il filo rosso che lega la «vocazione» della Città eterna con il tema dell’unità. «Unità dell’Italia. Unità dell’Europa. Apertura e dialogo con il mondo. Perché nel suo essere Capitale e luogo straordinario e unico di storia, di cultura, di religione, Roma convive con una speranza e un desiderio di universalità. Ciò che Lei è stato capace di assicurare al Paese, in stagioni travagliate, è diventata fiducia diffusa tra gli italiani e negli italiani», l’omaggio. Quindi lo sguardo al futuro, al «tempo nuovo da vivere, da interpretare, da progettare. Il suo nuovo mandato di presidente sarà proiettato sulle sfide che abbiamo di fronte, e che Lei ha appena richiamato di fronte al Parlamento nel suo straordinario discorso».

Anzitutto «uno sviluppo di qualità, inclusivo e sostenibile sul piano ambientale e sociale», quindi la necessità di «proseguire sul cammino dell’unità europea, consolidando e rafforzando la svolta che si è operata e che non va messa tra parentesi», l’impegno per «la pace e il dialogo tra i popoli di fronte ai minacciosi venti di scontro». E ancora, «la sfida di assicurare dignità a ogni persona» e quella di «rafforzare la qualità della nostra democrazia». Questo il quadro delineato dal sindaco: un «cammino impegnativo», nel quale «siamo fiduciosi che la sua funzione di guida e di garanzia sarà sostenuta dalla matura partecipazione della comunità nazionale, di cui abbiamo avuto prova ogni giorno anche per il modo con cui ha affrontato e affronta la pandemia».

Da ultimo, una rassicurazione: «Roma farà la sua parte, con tutto l’impegno dei suoi cittadini e della sua amministrazione. La Capitale sa di dover marciare speditamente – ha continuato Gualtieri -, superando le sue emergenze e progettando il futuro. Un futuro che richiede lavoro costruttivo, passione, partecipazione, affermazione dei diritti, riduzione delle distanze e delle diseguaglianze. Roma è consapevole di avere una particolare responsabilità perché l’Italia colga le straordinarie opportunità che questa fase dischiude. Noi sappiamo che Lei sarà con noi, anche se da quel Colle guarderà giustamente alle attese e alle speranze di tutti gli italiani. Sappiamo di avere un concittadino speciale. Noi saremo al suo fianco con il doveroso rispetto e con la certezza di contare sempre su una guida morale e civile di straordinaria umanità. Auguri di cuore, Presidente. Roma e l’Italia sono con Lei».

4 febbraio 2022