Il saluto della Chiesa di Roma a monsignor Claudiano Strazzari

Presiedute da De Donatis le esequie nella basilica lateranense, nella solennità di san Giuseppe. «Anche la sua missione è stata quella di padre e sposo. Padre di tantissimi giovani, di tanti presbiteri e sposo della Chiesa che ha amato sempre, dovunque e con tutto se stesso»

Nella solennità di san Giuseppe, padre putativo di Gesù e sposo di Maria, la Chiesa di Roma saluta monsignor Claudiano Strazzari, canonico della basilica lateranense, morto venerdì 15 marzo all’età di 83 anni. Anche la missione di don Claudiano è stata quella di padre e sposo. «Padre di tantissimi giovani, di tanti presbiteri e sposo della Chiesa che ha amato sempre, dovunque e con tutto se stesso, “senza mai chiedere e senza mai rifiutare”, come amava ripetere», ha detto il cardinale vicario Angelo De Donatis che oggi, 19 marzo, ha presieduto i funerali a San Giovanni in Laterano.

Nato il 21 ottobre 1940 a Pianezze, provincia di Vicenza, don Claudiano arrivò a Roma negli anni ’60, gli anni del Concilio, per frequentare il Seminario romano. Fu ordinato sacerdote il 14 marzo 1965. Proprio il giorno prima della morte aveva celebrato nel suo appartamento la Messa per il 59° anniversario di sacerdozio. Fu viceparroco nella parrocchia San Michele Arcangelo a Pietralata, dove rimase fino al 1966, e negli otto anni successivi nella parrocchia di Nostra Signora di Lourdes a Tor Marancia. «A questo periodo risale l’incontro con il Cammino Neocatecumenale, una vera svolta per la vita di don Claudiano – ha proseguito il porporato -. Poté sperimentare che il desiderio di genuinità e rinnovamento della sua generazione non era destinato a rimanere inappagato, ma poteva prendere la forma di una comunità di fratelli che imparavano ad amarsi in una dimensione nuova; non era solo una pia illusione, ma poteva realizzarsi. A questa realtà, ancora una volta, volle donare tutto se stesso e nel 1972 partì come presbitero itinerante in Germania e nei Paesi comunisti».

Tornato a Roma, aprì il seminario Redemptoris Mater del quale fu prima vice rettore, dal 1988, divenendone rettore nel 1998. Guidò la struttura della Maglianella per altri vent’anni, fino al 2018. «Gli siamo tanto debitori – ha proseguito il cardinale nell’omelia -. Il Signore si è servito del suo ministero per preparare tanti presbiteri per la nostra diocesi di Roma e per il mondo. Non possiamo non pensare a tutto questo con grande gratitudine. Non posso pensare alla nostra diocesi senza essere grato per questo dono immenso. Il ministero di don Claudiano si è consumato per questo, la sua porta sempre aperta, il suo amore per la liturgia, per la Parola, la sua capacità di discernimento. Esercitava l’autorità in maniera decisa ma paziente, con misericordia e sano realismo, sempre illuminato dalla speranza». Nel 2017 infine la nomina a canonico della basilica, incarico che «ha svolto con grande gioia», ha concluso De Donatis.

Don Claudiano definiva l’apertura a Roma del seminario Redemptoris Mater «un vero miracolo», ha detto il rettore don Francesco Donega, citando le parole pronunciate dal confratello nella Messa per il suo anniversario di sacerdozio -. Il Signore oggi invita noi ad accogliere e difendere questo miracolo». Roberto Piermarini, responsabile della comunità neocatecumenale della parrocchia San Leonardo Murialdo, ha rimarcato che monsignor Strazzari «aveva un amore immenso per la comunità. Aveva una grande fede e occhi lucenti anche negli ultimi giorni di vita. Aveva capito che stava per morire e ripeteva: “Non ho paura”».

19 marzo 2024