Il saluto del quartiere ad Alice Galli, uccisa sulle strisce pedonali

Folla ai funerali della 16enne, travolta a Porta Metronia. Gli organi donati, «perché continui a vivere nel mondo». Fiaccolata per tutte le vittime

Celebrati alla Natività i funerali della 16enne, travolta su via dell’Amba Aradam. Folla anche sulla strada adiacente. Gli organi donati, «perché continui a camminare nel mondo»

C’erano tanti e tanti fiori già fuori dalla chiesa della Natività, su via Gallia, quasi a voler abbracciare un’ultima volta Alice Galli di cui si è celebrato questa mattina, 25 maggio, alle ore 10, il funerale. La ragazza, 16 anni, vittima di un incidente stradale avvenuto lo scorso sabato pomeriggio, su via dell’Amba Aradam mentre attraversava sulle strisce pedonali, è stata circondata dall’affetto di un intero quartiere che ha riempito non solo i banchi e l’altare ma anche la strada adiacente la parrocchia, bloccata al traffico. La famiglia è infatti molto nota nella zona: il nonno possiede da tanti anni una macelleria mentre i genitori un negozio di abbigliamento.

Proprio per la mamma e il papà di Alice, Laura e Stefano, il primo pensiero di padre Antonio Truda, parroco di Santa Prisca, comunità nella quale Alice è cresciuta ricevendo i sacramenti e che per questo ha officiato il suo funerale. A concelebrare don Paolo Mancini, parroco della Natività. «Avete con coraggio scelto che in questa celebrazione – ha detto l’agostiniano – non trovasse spazio nel cuore la rassegnazione ma unicamente la carità». Lo testimonia la scelta della Parola proclamata: la lettera di Paolo ai Romani che ammonisce a benedire, non maledire, a «non rendere mai a nessuno male per male». Il Vangelo di Luca, poi, per fare memoria del mattino di Pasqua, perché «abbiamo bisogno di pensare – ha spiegato nell’omelia il sacerdote – che ora, Alice, tu sei in cieli e terre nuovi».

È  stato un vero e proprio dialogo con la giovane defunta quello di padre Truda. che ha ricordato il legame di Alice con la parrocchia affidata agli Agostiniani: «Hai riconfermato la tua fede ricevendo il sacramento della cresima proprio nel giorno di santa Prisca e quasi in segno di amore per lo spirito agostiniano ci hai lasciati nel giorno della festa di santa Rita». Il religioso ha poi raccontato di una delle sue ultime conversazioni con la ragazza: «Mi avevi detto che eri felice perché i tuoi sogni si stavano realizzando». È questo ciò che padre Truda ha invitato a custodire di Alice: il suo entusiasmo, il suo spirito positivo. Po si è rivolto direttamente ai giovani amici e compagni di classe del liceo linguistico Vittoria Colonna: «Questa perdita ci procura dolore, inevitabilmente – ha affermato – ma ci dice anche che la vita non può passare senza che ce ne sentiamo davvero artefici».

Infine, l’invito, per tutti, a pensare Alice tra le braccia di un padre buono «che sempre ci accoglie» e il ricordo del gesto caritatevole della donazione degli organi che i genitori hanno scelto di compiere, «così che Alice continui a vivere e a camminare nel mondo». Da ultimo, una richiesta: «Non lasciarci soli, Alice». Forte l’applauso dei presenti, a dire l’affetto e, insieme, la costernazione. Tante le lacrime, specialmente dei giovani, ed è con la voce spezzata che hanno detto il loro bene e il loro arrivederci alla ragazza, guardando alla bara bianca al termine della Messa, prima una compagna di classe – «Ci lasci un mondo con meno colori» -, poi la cugina che vedeva in lei «una sorella maggiore a cui raccontare tutto», poi un amico, che la ricorda parlandone al presente: «Ti penso felice ma anche un po’ preoccupata per noi, soli, adesso».

Alice verrà ricordata anche domani sera, venerdì 26 maggio, con una fiaccolata in sua memoria e per tutte le vittime della strada: la partenza sarà da Porta Metronia, luogo preciso dell’incidente, alle ore 21.

25 maggio 2017