Il ruolo della Capitale nella «grande sfida del Paese»

L’assemblea generale di Unindustria, alla presenza del capo dello Stato Mattarella. Il sindaco Gualtieri: la ripartenza deve investire sui giovani. L’invito: «Lavorare insieme»

Forze politiche e imprenditoriali devono unire le forze se si vogliono superare le conseguenze economiche e finanziarie della pandemia e affrontare le ricadute della guerra, che interesseranno inevitabilmente anche l’Italia. Uno spirito di compattezza che deve animare i prossimi anni se si vuole assistere al rilancio della regione Lazio e di Roma. L’unità per rendere competitivo il territorio è stata più volte auspicata questa mattina, 28 aprile, durante l’assemblea generale di Unindustria svoltasi al Teatro dell’Opera, alla presenza del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, accolto da un lungo applauso, e della presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati.

Per il sindaco Roberto Gualtieri è necessario «lavorare insieme se si vuole portare Roma a recuperare fino in fondo il suo ruolo di Capitale». Una ripartenza che deve investire sui giovani, ai quali «dare aspettative di giustizia e di futuro», ha detto il primo cittadino, volgendo lo sguardo agli studenti e ai docenti delle scuole e degli istituti tecnici del Lazio presenti in sala. La loro partecipazione è stata voluta dal presidente di Unindustria, Angelo Camilli, perché è per i giovani che bisogna «immaginare una risalita più ambiziosa di quella di un sereno ritorno alla normalità». L’assemblea è stata l’occasione per il sindaco Gualtieri di evidenziare che il Campidoglio «sta cercando di fare il proprio dovere assumendosi le responsabilità necessarie», a partire dalla decisione «di chiudere integralmente il ciclo dei rifiuti sul territorio di Roma attraverso strumenti tecnologicamente avanzati e rispettosi dell’ambiente. Questo permetterà il superamento di una situazione di deficit impiantistico senza eguali che costituisce un elemento non degno di una Capitale come la nostra». Da tempo Roma si batte per ottenere poteri speciali per lavorare in autonomia. A tal proposito il ministro per gli Affari Regionali, Mariastella Gelmini ha evidenziato che «serve una riforma per dare davvero a Roma quei poteri che hanno altre grandi Capitali come Parigi, Londra. Ci sono le condizioni per migliorare e rafforzare il testo che è stato depositato in Parlamento e fare in modo che questa legislatura segni questo goal. È tempo di passare dalla teoria alla pratica destinando a Roma i pieni poteri».

Il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti ha invece annunciato che la scorsa settimana è stata chiesta al governo «la sospensione, eccetto le aree ripariali, del decreto di perimetrazione del Sin del bacino Valle del Sacco, un decreto figlio di errori e di illusioni che hanno finito nel tempo di bloccare tutto. Una sospensiva che useremo per ridefinire in pochi mesi, con il territorio, un perimetro che garantisca tutela, bonifica, rilancio produttivo e un equilibrio tra sostenibilità e crescita».

Tra le opportunità «inedite e storiche» che attendono la Capitale c’è Expo 2030, «un sogno che gli industriali hanno contribuito ad accendere con orgoglio più di un anno fa», ha affermato Angelo Camilli, alla sua prima assemblea in qualità di presidente di Unindustria. Invitando a lavorare insieme «come se Expo 2030 fosse già una realtà e non un’ipotesi», ha ricordato che tra le città candidate all’esposizione universale c’è anche Odessa. Nel caso in cui dovesse vincere Roma, Camilli ha chiesto di «prevedere un forte coinvolgimento della città ucraina perché forte è il suo legame storico con l’Italia». Anche il presidente di Confindustria Carlo Bonomi ha invitato a lavorare insieme perché «la grande sfida del Paese si gioca a Roma e nel Sud Italia».

28 aprile 2022