Il Rosario con il Papa per la liberazione dalla pandemia

La recita della preghiera nei Giardini Vaticani in collegamento con oltre 50 santuari. Rappresentate tante categorie di persone

Lo sguardo a tratti ha indugiato sulla statua della Vergine Maria, esatta riproduzione dell’effige dell’Immacolata Concezione apparsa a Massabielle alla piccola Bernadette Soubirous. Un dialogo silenzioso per implorare ancora una volta l’intercessione di Maria «nella presente situazione drammatica, carica di sofferenze e di angosce che avvolgono il mondo intero» e affinché tocchi le coscienze dei governanti e «le ingenti somme usate per accrescere e perfezionare gli armamenti siano invece destinate a promuovere adeguati studi per prevenire simili catastrofi in futuro».

Papa Francesco prega il Rosario dalla grotta di Lourdes nei Giardini Vaticani, 30 maggio 2020
Rosario dalla grotta di Lourdes nei Giardini Vaticani (CNS photo/Paul Haring)

Sabato 30 maggio Papa Francesco ha presieduto in mondovisione la recita del Santo Rosario dalla Grotta di Lourdes, nel cuore dei Giardini Vaticani, solennemente inaugurata da Pio X il 28 marzo 1905. La catena del rosario ha stretto a sé oltre cinquanta santuari del mondo e la preghiera mariana per eccellenza più diffusa tra i cristiani, semplice e umile, ha unito spiritualmente Messico, Portogallo, Francia, Nigeria, Polonia, Stati Uniti, Inghilterra, Canada, Italia.

Arrivato con quindici minuti di anticipo sul programma, Francesco è stato accolto dall’arcivescovo Rino Fisichella, presidente del Pontificio Consiglio per la promozione della nuova evangelizzazione, che ha curato la liturgia sul tema “Assidui e concordi nella preghiera, insieme con Maria (At 1,14)”.

Dall’inizio dell’emergenza sanitaria è stata la prima cerimonia di Francesco con la presenza di fedeli. Poco più di un centinaio le persone sedute sul piazzale antistante la Grotta illuminato da un timido sole dopo la pioggia cessata circa un’ora prima della celebrazione.

Al suo arrivo Bergoglio ha deposto un bouquet di fiori bianchi ai piedi della statua della Vergine chiedendo a Maria di sostenere «quanti sono angosciati per le persone ammalate alle quali, per impedire il contagio, non possono stare vicini» e fiducia per «chi è in ansia per il futuro incerto e per le conseguenze sull’economia e sul lavoro».

Il vescovo di Roma non ha pronunciato l’omelia, ha recitato il rosario seduto davanti alla grotta in profonda meditazione e all’inizio e alla fine dei cinque misteri gloriosi ha recitato le preghiere scritte di suo pugno per il mese di maggio. Dopo la benedizione, parlando in spagnolo – sua lingua madre -, ha rivolto solo un breve saluto a braccio ai fedeli che hanno seguito dall’America Latina. «Che nostra Madre di Guadalupe ci accompagni», ha detto.

Papa Francesco prega il Rosario dalla grotta di Lourdes nei Giardini Vaticani

Secondo gli ultimi dati, in tutto il mondo i casi di contagio da Covid-19 sono oltre 6 milioni, con più di 367mila morti. Durante le 50 Ave Maria sono state ricordate tutte le categorie colpite dal virus, a partire dal personale sanitario in prima linea durante l’emergenza e rappresentato da Giuseppe Culla, pneumologo all’ospedale San Filippo Neri, e da Giulia Pintus, infermiera al policlinico Umberto I. Maurizio Fiorda, volontario della protezione civile Cives (Coordinamento infermieri volontari per l’emergenza sanitaria), affiancato dalla sua famiglia, ha dato voce a tutti coloro che si sono prodigati in questi mesi accanto ai più vulnerabili. Giovanni De Cerce e suor Zelia Andrighetti, superiora generale delle Figlie di San Camillo, che vive nell’istituto religioso in cui si è diffuso il coronavirus, il volto di chi ha sconfitto la malattia. I sacerdoti e le persone consacrate che sono state di conforto ai malati e coloro che hanno perso la vita nel servizio della propria comunità, sono stati ricordati da don Gerardo Rodriguez Hernandez, cappellano all’Istituto Nazionale per le Malattie Infettive Lazzaro Spallanzani.

Papa Francesco prega il Rosario dalla grotta di Lourdes nei Giardini Vaticani, 30 maggio 2020
Rosario dalla grotta di Lourdes nei Giardini Vaticani (CNS photo/Paul Haring)

E ancora, durante il quarto mistero, si è pregato per chi è morto in solitudine e per i familiari che non hanno potuto riabbracciare i loro cari. A rappresentarli il farmacista Francesco Scarpino e Tea Pompeo, che a causa del Covid-19 ha perso la mamma. A concludere la preghiera mariana Vania De Luca, vaticanista di Rai News24 e presidente Ucsi (Unione cattolica stampa italiana), in rappresentanza di quanti nel periodo della pandemia hanno continuato a svolgere il proprio lavoro in favore degli altri, e la famiglia Bartoli a cui meno di un mese fa è nato Jacopo, simbolo di una nuova vita che dona gioia e speranza in queste settimane difficili.

1 giugno 2020