Ci sarà anche il principe Carlo, l’erede al trono britannico, tra i pellegrini che il prossimo 13 ottobre affolleranno piazza San Pietro per partecipare alla Messa di canonizzazione del cardinale John Henry Newman. Una presenza, la sua, che «segnala l’importanza di questo evento per il Regno Unito», dichiara Jack Valero, a cui gli Oratoriani di san Filippo Neri – l’ordine scelto da Newman quando è diventato cattolico – hanno affidato il compito di preparare i media britannici alla canonizzazione. Il primate anglicano Justin Welby «purtroppo non può andare a Roma – prosegue Valero – ma predicherà ai vespri celebrati nella Westminster cathedral, la chiesa madre del cattolicesimo inglese, sabato 19 ottobre, insieme al cardinale Nichols. A Roma andrà William Lamb, parroco anglicano della chiesa di Saint Mary all’Università di Oxford, carica ricoperta da Newman, alla guida di una delegazione che comprende sei vescovi anglicani».

Il cammino di preparazione alla celebrazione del 13 ottobre in piazza San Pietro, a Roma, prevede un ricco calendario di eventi, tra concerti, simposi, conferenze: il calendario completo è disponibile online, sul sito curato da Valero. Migliaia i pellegrini in arrivo nella Capitale da quasi tutte le parrocchie di Inghilterra e Galles. Quindi, lunedì 14 ottobre appuntamento nella basilica di San Giovanni in Laterano, la cattedrale di Roma, per la Messa di ringraziamento presieduta dal primate cattolico di Inghilterra e Galles il cardinale Vincent Nichols.

Per capire l’importanza del “personaggio” Newman «basta leggere gli obituari che il Times e gli altri più importanti quotidiani inglesi gli hanno dedicato al momento della morte, l’11 agosto del 1890 – prosegue il curatore del sito dedicato alla canonizzazione -. I più importanti quotidiani inglesi hanno scritto, all’epoca, che Newman è stato importantissimo anche per la Chiesa d’Inghilterra perché l’ha rinnovata profondamente». Un santo «molto moderno», lo definisce ancora Valero, «in anticipo sui tempi, come dimostra il fatto che il suo libro sull’istruzione venga discusso ancora oggi a Oxford e Cambridge. Dobbiamo a lui la visione dei laici come elemento chiave di formazione della Chiesa, anche se all’epoca non venne compreso, e ci sono voluti cento anni perché la sua intuizione diventasse realtà».

2 ottobre 2019