Il presidente ucraino Zelensky all’Europarlamento: «Non lasciateci soli»
Il discorso alla plenaria, in collegamento da Kiev. «Ieri sono stati uccisi 16 bambini ucraini, eppure Putin parla di obiettivi militari. Mostrateci che siete al nostro fianco»
Provato da questi primi cinque giorni di guerra ma determinato a guidare l’Ucraina nella resistenza all’attacco russo, il presidente Volodymyr Zelensky è intervenuto questa mattina, 1° marzo, alla sessione plenaria del Parlamento europeo, riunito a Bruxelles, dedicata al conflitto russo – ucraino. Collegato da Kiev, si è detto lieto di constatare l’unità dei Paesi europei «ma non sapevo che occorresse pagare questo altissimo prezzo per ottenerla», ha aggiunto. Quindi ha raccontato la situazione in Ucraina, con migliaia di persone uccise dal giorno dell’invasione militare della Russia, il 24 febbraio.
«Non leggo un discorso scritto, non è più tempo di discorsi scritti – le parole di Zelensky -. Questa è un’altra fase: si uccidono persone, e noi diamo la nostra vita per i valori, la libertà, il desiderio di essere liberi. Supereremo tutto, ne sono convinto. Ieri sono stati uccisi 16 bambini ucraini – ha continuato – eppure Putin parla di obiettivi militari». Quindi l’appello al sostegno dell’Europa al suo Paese e il richiamo alla richiesta di adesione dell’Ucraina all’Unione europea. «Mostrateci che siete al nostro fianco, che non ci abbandonerete, così la vita vincerà contro il buio. Gloria all’Ucraina», ha concluso. Intervenuto da remoto anche Ruslan Stefanchuk, speaker del Parlamento ucraino, che ha chiesto all’Ue di non lasciare sola l’Ucraina e di insistere con le sanzioni economiche. «Stiamo difendendo i confini dell’Europa e della civiltà», ha detto.
Ha parlato di «invasione abietta di uno Stato sovrano e indipendente» la presidente del Parlamento europeo Roberta Metsola, aprendo la plenaria straordinaria. «A nome del Parlamento europeo condanno aggressione militare russa contro l’Ucraina. Esprimo al contempo solidarietà con tutti coloro che soffrono e sono stati uccisi», ha affermato prima di dare la parola a Zelensky. «Noi reagiremo, non volteremo lo sguardo dall’altra parte. Putin dovrà rispondere delle sue azioni», ha assicurato ancora Metsola, parlando di «sfida esistenziale per l’Europa», per poi rendere omaggio al «coraggio degli ucraini». E per quanto riguarda la richiesta di adesione all’Ue avanzata da Kiev, ha aggiunto: «Faremo gli sforzi necessari per raggiungere questo obiettivo, perché dobbiamo affrontare il futuro insieme». Da ultimo, una sottolineatura sulle «giuste sanzioni» verso l’economia russa e la necessità di «diversificare le nostre fonti energetiche per non dipendere dagli autocrati» russi.
«Legittima» anche per il presidente del Consiglio Ue Charles Michel la richiesta di adesione all’Unione europea avanzata da Kiev. «“L’Ucraina vuole far parte dell’Europa, e spetta a noi europei essere all’altezza del momento – ha detto -. Sappiamo che la questione è complessa, perché riguarda l’allargamento» a est, ha osservato, ricordando anche i «punti di vista differenti» tra gli Stati membri. Nell’analisi di Michel, spetta alla Commissione europea «esprimere un parere sul quale il Consiglio si assumerà la propria responsabilità. Dovrà valutare in modo acritico la richiesta politica, credo legittima, che è stata espressa, fornendo gli orientamenti per adottare la scelta giusta». In questo momento, ha rimarcato, «non è solo l’Ucraina a essere sotto attacco. Sono sotto attacco il diritto internazionale, l’ordine internazionale basato su regole, la democrazia, la dignità umana». E rispetto all’attacco russo, ha parlato di «terrorismo geopolitico puro e semplice. Ancora una volta – le sue parole – sangue e guerra hanno raggiunto il suolo europeo: Putin ha sferrato una brutale e massiccia invasione dell’Ucraina, una guerra ingiustificata. E lo ha fatto per un’unica ragione, perché voi, popolo ucraino, a Maidan avete compiuto la scelta della libertà, della democrazia e dello stato di diritto».
Per Josep Borrell, Alto rappresentante per la politica estera e di sicurezza Ue, «questo è l’atto di nascita dell’Europa geopolitica», ha detto, specificando che l’Europa geopolitica «nasce nel momento in cui diventiamo consapevoli delle sfide che abbiamo davanti e in cui l’Europa deve far fronte alle sue responsabilità». Il riferimento è alla consapevolezza del fatto che «per la prima volta dalla seconda guerra mondiale un Paese invade un altro Paese. E questo Paese ha le armi nucleari», ha aggiunto riferito alla Russia. L’Ue, per Borrell, «deve iniziare a lavorare velocemente per cancellare la dipendenza dal gas» russo: «L’Unione europea non scambia i diritti umani per il gas». Intanto, ha spiegato, metà delle riserve della Banca centrale russa sono «fuori dal suo controllo: sono congelate, e ciò mostra una capacità coercitiva che fino a tre giorni fa era impossibile immaginare». Vale a dire, quella delle sanzioni imposte dalla comunità internazionale. «I cittadini russi stanno iniziando a sentire le conseguenze in termini di inflazione» e misurano «la caduta della loro valuta».
Alla sessione straordinaria dell’Europarlamento anche la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen, che ha incentrato il suo discorso sulle misure adottate a favore del popolo ucraino e su quelle decise per contrastare la guerra e l’economia della Russia. «Per Putin l’Ucraina non ha diritto di esistere. E questo è inaccettabile – ha rimarcato -. Siamo uniti contro questa guerra e lo rimarremo. Il modo in cui rispondiamo alla Russia oggi determinerà il futuro del sistema internazionale. È in gioco il destino dell’Ucraina, la cui libertà non ha prezzo – ha aggiunto -, ma è in gioco anche il nostro destino». Quindi la proposta di «attivare il meccanismo di protezione temporanea» per fornire agli ucraini che devono fuggire falla bombe «uno status sicuro e l’accesso alle scuole, alle cure mediche e al lavoro». Sull’altro versante, quello delle misure contro la Russia, la presidente dell’esecutivo comunitario ha evidenziato che «alla velocità della luce l’Ue ha adottato il più grande pacchetto di sanzioni della sua storia. Sono consapevole che questo avrà un costo anche per la nostra economia. Ma credo che gli europei capiscano che dobbiamo opporci a questa aggressione». Da ultimo, il riferimento agli arresti di massa da parte del Cremlino in diverse città della Federazione russa, per le proteste contro la guerra. Questo, per Von der Leyen, «conferma che c’è un’altra Russia dietro ai carri armati di Putin e noi dobbiamo tendere la mano verso questa Russia», garantendole che avrà il sostegno dell’Ue.
Al termine del dibattito, il Parlamento voterà una risoluzione politica con la quale «invita le istituzioni dell’Unione ad adoperarsi per concedere all’Ucraina lo status di Paese candidato all’adesione all’Ue, a norma dell’articolo 49 del trattato sull’Ue e sulla base del merito e, nel frattempo, a continuare ad adoperarsi per la sua integrazione nel mercato unico dell’Unione in virtù dell’accordo di associazione». La risoluzione è firmata da tutti i gruppi politici dell’emiciclo, tranne che dal Gruppo Identità e democrazia, nazionalista, i cui membri in passato si erano già espressi a favore diel presidente russo Putin.
1° marzo 2022