Il presidente Cei Zuppi: «No a una democrazia a bassa intensità»

Il cardinale intervenuto alla presentazione del libro del vescovo Toso in preparazione alla prossima Settimana sociale dei cattolici: “Chiesa e democrazia”. «Storia di un abbraccio non pacifico all’inizio» ma oggi la Chiesa «garantisce la laicità»

Qual è il contributo che la Chiesa può dare alla democrazia e qual è il loro legame? Da queste domande si muove “Chiesa e democrazia” (Società Cooperativa Sociale Frate Jacopa), il nuovo volume di Mario Toso, vescovo di Faenza-Modigliana, che il cardinale presidente della Cei Matteo Zuppi ha presentato oggi, 12 giugno, all’Università degli studi Link di Roma. Il libro è stato scritto in preparazione alla prossima 50ª Settimana sociale dei cattolici in Italia, che verterà proprio su questo tema.

università link, matteo zuppi, presentazione di "chiesa e democrazia" di mario toso, 12 giugno 2024«Il volume ci aiuta a comprendere la storia di un abbraccio che non è stato pacifico all’inizio – ha esordito Zuppi -. Ma le complicazioni ci raccontano come nel tempo la Chiesa abbia fatto sua la democrazia e come attualmente garantisca la laicità. La visione cristiana, insieme a quella comunista, socialista e liberale, ha contribuito alla straordinaria sintesi della Costituzione». Ma oggi, ha spiegato Zuppi richiamando la tesi di Toso, serve più partecipazione. «Ogni democrazia deve essere partecipativa – ha sottolineato -. Ciò comporta che tutti i soggetti della comunità civile siano informati e coinvolti. Stiamo correndo il pericolo di costruire democrazie procedurali senza contenuto, dove ognuno di sente libero, ma svincolato dai valori». Questa visione delle cose presenta «una democrazia minimalista senza sguardi profetici, che finisce per essere attratta da una cultura di morte e non di progresso. In questo modo – ha aggiunto il cardinale – si scambia il paradosso delle libertà individuali con la pienezza dell’Io».

Per questo motivo, secondo Zuppi, il libro di Toso «critica una democrazia a bassa intensità che favorisce le diseguaglianze e la cultura dello scarto». Il presidente della Cei, a tal proposito, ha ricordato il messaggio di Papa Francesco del 4 dicembre 2021, nel quale citando De Gasperi, indicava la direzione da seguire: «Andare avanti, verso la giustizia sociale». Nelle parole del porporato, «è necessario, dunque, un cambio di passo. Come ci insegna il Papa, dobbiamo passare dal parteggiare al partecipare, affinché la politica si chini veramente sulle ferite delle persone e trovi delle risposte».

Infine, anche una riflessione sull’ultimo capitolo del volume, nel quale si parla della necessità di un’autorità politica a livello mondiale. «Quanto servirebbe oggi, in questo periodo di guerre – ha evidenziato Zuppi -. Penso che la pace vada fatta in tre; se manca la terza parte, cioè la comunità internazionale, diventa tutto pericoloso. Oggi sta diventando quindi indispensabile lo sviluppo di istituzioni internazionali più efficacemente organizzate e il sogno di un multilateralismo che sia un impegno in più per la prospettiva europea, ma anche per il rapporto tra Chiesa e democrazia, perché la vita delle persone sia difesa e si possa ripudiare la guerra e garantire una sovranità che trovi per tutti la pace», ha concluso.

Nelle parole del vescovo Toso, «è una sfida per noi stessi e per tutto il mondo cattolico, che potrà essere realizzata soltanto quando la democrazia si fonderà sulla fratellanza e sulla carità come virtù teologali». Perché, ha aggiunto, «è solo a partire dalla religione e dalla carità che si possono trovare dei fondamenti certi e incontrovertibili».

La presentazione si è conclusa con la consegna di una targa a Zuppi da parte di Carlo Alberto Giusti, rettore dell’università degli studi Link, del presidente Pietro Polidori e di Piero Schiavazzi, docente di Geopolitica Vaticana, che ha moderato l’incontro.

12 giugno 2024