Il presepe raffaelliano della Cappella Sistina

L’opera esposta fino al 15 gennaio: un omaggio a Raffaello, posticipato di un anno per l’emergenza Covid, dedicato alla memoria di Giulio Sacchetti

Fino al 15 gennaio sarà possibile visitare il presepe di stile e soggetti rinascimentale e raffaelliano allestito nella Cappella Sistina, finanziato interamente dalla Fondazione Giulio e Giovanna Sacchetti onlus. Un’opera artigianale di 3 metri di lunghezza e 2 di profondità realizzata in nove mesi da Giuseppe Passeri; concepita nel 2020 come un omaggio al genio di Raffaello Sanzio nel 500° anniversario della scomparsa, ha visto slittare di un anno la presentazione a motivo dell’emergenza Covid.  Accompagnerà tutto il tempo di Natale. «Il presepe è un luogo dove tutto è possibile perché tutto è meraviglia, tutto è stupore», spiega l’autore, che ha prodotto l’opera grazie alle linee guida di Jean Paul Troili.

Il contesto in cui è rappresentata la Natività è ispirato a Villa Adriana. Sul timpano è riprodotto in miniatura l’affresco con la Scuola di Atene di Raffaello, il cui originale si trova a qualche metro di distanza, nella Stanza della Segnatura. Oltre ai pastori tradizionali e ai personaggi storici con i costumi cuciti per l’occasione – Maria e Giuseppe sono vestiti come nello Sposalizio della Vergine di Raffaello che è a Brera – sono state inseriti sulla scena alcune pietre minerali: un diaspro dell’arcipelago toscano, azzurriti del Marocco, lapislazzuli dell’Afghanistan.

Il progetto, spiegano dalla Fondazione, è dedicato alla memoria di Giulio Sacchetti, scomparso nel 2010, già delegato speciale della Pontificia Commissione per lo Stato della Città del Vaticano.  Fu lui a firmare, nel 1980, il contratto per la pulitura e il restauro degli affreschi di Michelangelo. I lavori si conclusero nel 1994 con la Messa solenne presieduta da Giovanni Paolo II. I Sacchetti, famosi sin dai tempi di Dante Alighieri, figurano nella Divina Commedia nel XVI canto del Paradiso, nell’incontro del poeta col suo trisavolo Cacciaguida, elencati tra le famiglie fiorentine «nobili di sangue e di animo». Una circostanza che vede un ulteriore collegamento tra il presepe della Cappella Sistina e la Fondazione, dato che tra i personaggi dell’opera sono inserite citazioni artistiche relative anche a Dante e Caravaggio, per celebrare, nel 2021, i 700 anni dalla morte del poeta della Divina Commedia e anche il 450° anniversario della nascita del pittore. In cima alla “grotta” della Natività infatti Caravaggio è intento a dipingere. Alle sue spalle, Dante Alighieri. Sulla soglia della casa accanto, Raffaello sta completando il suo autoritratto. In strada, invece, si aggira Giulio II, il Papa mecenate.

3 dicembre 2021