Prima Amatrice e Accumuli, poi Arquata del Tronto. Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha visitato ieri, 11 giugno, alcune tra le zone più colpite dal sisma che nell’agosto 2016 ha devastato il centro Italia. «Sono qui per un gesto di attenzione doveroso, un gesto di solidarietà verso persone che hanno sofferto molto – ha detto -. Ho visto territori completamente distrutti. È la mia prima uscita pubblica in Italia e volevo rendermi conto di persona». Ad attenderlo ad Arquata del Tronto c’erano i cittadini che alloggiano nei villaggi Sae (Soluzione abitativa emergenziale) delle ricostruite frazioni di Borgo 1 e Borgo 2. E proprio davanti alle abitazioni si è svolto l’incontro del premier con le autorità civili e militari: il capo della Protezione civile Angelo Borrelli, il commissario straordinario Paola De Micheli, oltre al primo cittadino di Arquata Aleandro Petrucci e al gran numero di sindaci dei Comuni del cratere giunti anche dall’ascolano e dal fermano. Presente anche il vescovo di Ascoli Piceno Giovanni D’Ercole.

In mattinata il presidente del Consiglio, che aveva visitato Amatrice ed Accumoli, ha deposto un cuscino di fiori nella piazza Vittime del sisma e raggiunto a piedi l’area Sae Accumoli Capoluogo. Lo stesso è avvenuto a Pescara del Tronto, nell’area della stele commemorativa per non dimenticare le vittime del terremoto. «Sono venuto qui per ascoltare i cittadini che vi abitano, per comprendere da loro, ma anche dagli amministratori locali, cosa serve e di cosa hanno bisogno – le parole del premier -. A loro, a tutti i terremotati del centro Italia, delle Marche, del Lazio, dell’Umbria, dell’Abruzzo, voglio dire che non saranno lasciati soli», ha assicurato Conte su Facebook, garantendo che «tutto il mio impegno sarà volto a fare in modo che oltre al dolore e alle gravi perdite che hanno subito in quella notte dell’agosto di due anni fa non debbano più subire anche la solitudine e il senso di abbandono da parte delle istituzioni».

12 giugno 2018