Una «situazione drammatica». Non usa mezzi termini il presidente del Consiglio dei ministri Giuseppe Conte, che questa mattina, 14 novembre, ha incontrato i giornalisti a Venezia, al termine di un vertice in prefettura per fare il punto sui danni causati dal maltempo. «L’impressione – ha detto – è che ci sia davvero molto disagio, grande disagio». Venezia, ha aggiunto, è stata costruita sull’acqua «non perché sprofondasse» nell’acqua.

Il premier ha assicurato che già nel Consiglio dei ministri che si riunirà nel pomeriggio «adotteremo il decreto che dichiara lo stato di emergenza richiesto dal presidente della Regione. Questo ci consentirà ovviamente di varare già le prime dotazioni finanziarie per quanto riguarda le spese di primo soccorso e quelle volte a ripristinare la funzionalità dei servizi». Relativamente invece al «ristoro dei danni», ha spiegato, ci saranno due fasi. La prima «ci consentirà di indennizzare privati ed esercenti commerciali, sino a un limite per i primi di 5mila euro e per i secondi di 20mila euro. Questi soldi potranno arrivare subito». Nella seconda fase, ha proseguito Conte, sarà possibile quantificare «con più calma» i danni più consistenti, che potranno essere liquidati «dietro istruttoria tecnica».

Ancora, il premier ha annunciato per il 26 novembre la riunione del «comitatone»: un organo, ha spiegato, «da me convocato», che «servirà per una governance di tutti i problemi infrastrutturali di Venezia: grandi navi, Mose, maggiore coordinamento tra le autorità competenti». Riguardo poi al commissario straordinario del Mose, ha sottolineato che «la designazione c’è, la stiamo formalizzando». Inoltre «dobbiamo integrare la nomina nel Consorzio Venezia nuova – ancora le parole del premier – e stiamo facendo una valutazione sul Provveditorato competente sulle acque. Dobbiamo coordinare meglio il lavoro tra questi differenti organi».

14 novembre 2019