Il “Piano estate”, «nuovo inizio» per la scuola

Il ministro Bianchi: «È un ponte per l’anno prossimo». Oltre 500 milioni per far recuperare attività e socialità agli studenti. Partecipazione volontaria

«La scuola non si è mai fermata durante tutta la pandemia». Lo ha rivendicato con forza il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi presentando il “Piano estate” messo a punto dal dicastero di viale Trastevere: un «ponte tra quest’anno e il prossimo – lo ha definito -, un’occasione che consenta a bambini e ragazzi di rafforzare gli apprendimenti e recuperare la socialità». In concreto, pronti 510 milioni di euro per laboratori per il potenziamento delle competenze (italiano, matematica, lingue), attività educative incentrate su musica, arte, sport, digitale, percorsi sulla legalità e sulla sostenibilità, sulla tutela ambientale. Tutte attività che saranno complementari e integrate con quelle organizzate dagli enti locali, alle quali studenti e docenti, precisano dal ministero, potranno partecipare su base volontaria.

Se è vero infatti che la scuola, nonostante la pandemia, «è rimasta sempre in contatto con le nostre ragazze e i nostri ragazzi», sottolinea il ministro, è anche vero che «l’emergenza sanitaria ha inevitabilmente accentuato problematiche preesistenti, ha evidenziato le diseguaglianze e accresciuto le fragilità». Di qui la scelta di utilizzare il periodo estivo «per costruire un nuovo inizio. Riporteremo la scuola al centro della comunità, creando spazi di potenziamento delle competenze e di recupero delle relazioni. Stiamo lavorando insieme ai territori, alle associazioni, promuovendo i Patti educativi di comunità – ha continuato -. Stiamo attivando un percorso di trasformazione ed evoluzione del nostro sistema di istruzione, per dare vita ad una scuola più accogliente, inclusiva, basata su apprendimenti personalizzati, parte integrante del tessuto sociale e territoriale». Una scuola «affettuosa», insomma, «che sappia stare al fianco dei nostri bambini e ragazzi; che, partendo dai più fragili, sia punto di riferimento per tutta la comunità e le famiglie», le parole di Bianchi.

L’intento è anche quello di valorizzare le buone pratiche e le esperienze innovative nate proprio durante i mesi dell’emergenza sanitaria. Il pacchetto di risorse disponibili – che saranno dedicate soprattutto alle aree più fragili del Paese, in particolare nel Sud – supera i 500 milioni di euro: 150 provengono dal decreto Sostegni – e saranno distribuiti attraverso un decreto del ministero, sulla base del numero di alunni, per una media di circa 18mila euro a scuola -; 320 arrivano dal Pon per la scuola (risorse europee); 40 infine dai finanziamenti per il contrasto delle povertà educative.  Modalità di utilizzo e obiettivi del Piano sono illustrati in una nota operativa che rappresenta «il primo tassello di un accompagnamento che vedrà il ministero al fianco di dirigenti, docenti, istituti scolastici, studentesse, studenti e famiglie nelle prossime settimane e per tutta la durata delle attività estive», dichiarano dal dicastero. Tra gli strumenti a disposizione, un sito con la raccolta delle informazioni, un help desk dedicato alle scuole e una campagna informativa e partecipativa, anche sui social, con l’hashtag #lascuoladestate.

Nel dettaglio, il Piano è strutturato in tre fasi: si comincia a giugno, con il potenziamento degli apprendimenti, a luglio e ad agosto spazio al recupero della socialità, a settembre, infine, tempo di accoglienza. Nella prima fase, dunque, attenzione concentrata su rinforzo e sul potenziamento degli apprendimenti, «attraverso attività laboratoriali, scuola all’aperto, studio di gruppo, da effettuare anche sul territorio, con collaborazioni esterne o con il terzo settore», precisano dal Miur. A tutto questo nei mesi di luglio e agosto si affiancheranno «attività di aggregazione e socializzazione in modalità Campus (computing, arte, musica, vita pubblica, sport)». In programma moduli e laboratori di diverse discipline, tra cui educazione motoria e gioco didattico, canto, musica, arte, scrittura creativa, educazione alla cittadinanza, alla sostenibilità e all’imprenditorialità, potenziamento della lingua italiana e della scrittura, e delle competenze scientifiche e digitali (coding, media education, robotica). Tutte le attività potranno svolgersi in spazi aperti delle scuole e del territorio, come teatri, cinema, musei, biblioteche, parchi e centri sportivi, con il coinvolgimento del terzo settore, di educatori ed esperti esterni. Nel mese di settembre infine proseguiranno le attività di potenziamento delle competenze e di accompagnamento di studentesse e studenti fino all’avvio delle lezioni.

28 aprile 2021