Il patriarca Pizzaballa nella parrocchia di Jenin: «Non siete soli»

La visita di solidarietà del cardinale alla parrocchia colpita dall’operazione militare israeliana. «Tempi difficili ma la disperazione non è un’opzione. Non siete soli»

A 10 giorni dall’operazione militare israeliana che l’ha colpita, il patriarca latino di Gerusalemme il cardinale Pierbattista Pizzaballa si è recato in visita ieri, 10 settembre, alla parrocchia di Jenin, le cui strutture sono state danneggiate. «Sono qui per stare con voi e affermare che non siete soli – le sue parole ai fedeli riuniti nella sala parrocchiale -. Sebbene affrontiamo tempi difficili, la disperazione non è un’opzione. Questi edifici saranno ricostruiti. Esorto la comunità cristiana di Jenin e delle aree circostanti a rimanere unita e resiliente».

Il cardinale, riferiscono dal Patriarcato latino, era accompagnato dal vicario generale William Shomali e da Sami El-Yousef, amministratore delegato del Patriarcato. Pizzaballa ha parlato con il parroco padre Amer Jubran, che ha accolto la delegazione esprimendo gratitudine per la visita e illustrando gli ingenti danni alle proprietà della chiesa e le difficoltà della comunità. Presenti all’incontro anche padre Labib Deibes, padre Elias Tabban, parroco di Zababdeh, padre Miguel Jimenez, parroco di Nablus, diverse suore, membri del Consiglio Pastorale di Jenin, parrocchiani locali di Zababdeh e gruppi scout.

Il patriarca ha voluto parlare e salutare anche i fedeli che hanno raccontato “le loro esigenze e speranze”. Padre Tabban ha espresso apprezzamento per il continuo sostegno del Patriarcato e ha sottolineato la necessità di creare opportunità di lavoro per alleviare le difficoltà finanziarie. Quindi anche lui ha invitato i fedeli «a rimanere saldi e a collaborare con la comunità e la Chiesa per costruire un futuro migliore per le generazioni future».

A conclusione della visita poi il cardinale e gli altri membri della delegazione patriarcale hanno percorso le strade circostanti la parrocchia per testimoniare in prima persona la distruzione inflitta dall’operazione militare israeliana.

11 settembre 2024