Il patriarca Bartolomeo: «Irradiare fraternità nel mondo»

Iniziate da Santa Maria in Trastevere le giornate “romane” del primate, che partecipa con Francesco all’Incontro internazionale di preghiera tra le religioni

È giunto ieri, 19 ottobre, in Italia il patriarca ecumenico di Costantinopoli Bartolomeo I, per un intendo programma di impegni che si è aperto nella basilica romana di Santa Maria in Trastevere, con la partecipazione alla preghiera per la pace della Comunità di Sant’Egidio. Dal primate, un invito forte a «irradiare nel mondo un sentimento di fraternità concreto, tangibile, con il quale saper accogliere ogni fratello e sorella e allo stesso tempo rendere ogni nostra azione operativa, capace di gesti nuovi, gesti di lungimiranza, gesti di speranza nella storia della umanità».

Nel pomeriggio di oggi, 20 ottobre, è in programma la partecipazione all’Incontro internazionale di preghiera per la pace tra le grandi religioni mondiali dal titolo “Nessuno si salva da solo, Pace e fraternità”, con Papa Francesco e con il presidente della Repubblica Sergio Mattarella (trasmesso in diretta sulla pagina facebook di Sant’Egidio); domani, mercoledì 21, alle 9.30, riceverà dalla Pontificia Università Antonianum il dottorato honoris causa in filosofia.

«Amare Cristo significa donarsi completamente, senza misura e senza aspettarsi nulla in cambio e questo dono non può mai prescindere anche dal perdono, che dobbiamo sapere offrire senza alcuna condizione», ha evidenziato Bartolomeo riflettendo nella basilica di Trastevere sulle parole del Vangelo di Giovanni: «Non vi ho chiamato più servi ma vi ho chiamato amici». Sullo sfondo, il lavoro svolto dalla Comunità di Sant’Egidio e i suoi successi, il cui unico fine, ha rimarcato il patriarca, «è la lode a Dio e l’attenzione verso gli ultimi e il cui frutto è veramente l’amore durevole, l’amore che rimane». Nelle parole del primate, «noi amiamo, perché Dio ci ha amati. Perdoniamo, perché Dio ci ha perdonati. Egli ci ha fatto suoi amici perché è un Dio della condivisione». E di questa amicizia, di questo amore «condividiamo assieme l’assaggio», nella consapevolezza che «il criterio per comprendere il nostro amore degli uni per gli altri non siamo noi stessi, non è la nostra buona disposizione, neppure le nostre opere ma solamente Cristo, in cui tutta la nostra esistenza trova compimento».

La lunga amicizia della Comunità di Sant’Egidio con Bartolomeo I è stata ripercorsa, nel saluto iniziale, dal fondatore della Comunità Andrea Riccardi, che ha donato al patriarca ecumenico, come augurio e segno di fraterna amicizia, un mosaico che riproduce il volto di Cristo che la Comunità venera nella chiesa di Sant’Egidio in un’antica icona.

20 ottobre 2020