Il Papa: «Viviamo anche noi in un tempo di martirio»

L’appello per la pace al termine dell’Angelus: «Imploriamo il Sacro Cuore di Gesù di toccare i cuori di quanti vogliono la guerra». Il ricordo di Ucraina, Palestina, Israele e Myanmar

«In questo ultimo giorno di giugno, imploriamo il Sacro Cuore di Gesù di toccare i cuori di quanti vogliono la guerra, perché si convertano a progetti di dialogo e di pace». Sono le parole pronunciate ieri, 30 giugno, da Papa Francesco al termine della preghiera dell’Angelus, in piazza San Pietro. Un nuovo appello per la pace, che si unisce all’invito rivolto ai fedeli a non dimenticare «la martoriata Ucraina, Palestina, Israele, Myanmar e tanti altri luoghi dove si soffre tanto a causa della guerra!».

Poco prima il pontefice aveva citato la festa liturgica dei santi Protomartiri romani. «Anche noi – ha detto – viviamo in un tempo di martirio, ancor più dei primi secoli. In varie parti del mondo tanti nostri fratelli e sorelle subiscono discriminazione e persecuzione a causa della fede, fecondando così la Chiesa. Altri poi affrontano un martirio coi guanti bianchi. Sosteniamoli e lasciamoci ispirare dalla loro testimonianza di amore per Cristo», l’esortazione.

1° luglio 2024