«La vita va sempre tutelata e amata dal concepimento al suo naturale tramonto. E questo è amore». Alle 40mila persone che affollavano piazza San Pietro per la preghiera del Regina Coeli ieri, domenica 6 maggio, Papa Francesco ha sottolineato ancora una volta la centralità dell’amore di Cristo, che «è un atteggiamento fondamentale del cuore, che si manifesta nel vivere come lui vuole». L’amore, ha ribadito, «si realizza nella vita di ogni giorno, negli atteggiamenti, nelle azioni; altrimenti è soltanto qualcosa di illusorio. Sono parole, parole, parole: quello non è l’amore. L’amore è concreto, ogni giorno. Gesù ci chiede di osservare i suoi comandamenti, che si riassumono in questo: che vi amiate gli uni gli altri come io ho amato voi».

E l’«altro» da amare, ha proseguito il pontefice, «è colui che incontro sulla mia strada e che, con il suo volto e la sua storia, mi interpella; è colui che, con la sua stessa presenza, mi spinge a uscire dai miei interessi e dalle mie sicurezze; è colui che attende la mia disponibilità ad ascoltare e a fare un pezzo di strada insieme. Disponibilità verso ogni fratello e sorella, chiunque sia e in qualunque situazione si trovi, incominciando da chi mi è vicino in famiglia, nella comunità, al lavoro, a scuola». L’invito allora è che tutto questo diventi «la costante» dell’esistenza. «Ecco perché siamo chiamati a custodire gli anziani come un tesoro prezioso e con amore, anche se creano problemi economici e disagi, ma dobbiamo custodirli. Ecco perché ai malati, anche se nell’ultimo stadio, dobbiamo dare tutta l’assistenza possibile. Ecco perché i nascituri vanno sempre accolti».

Al termine del Regina Coeli poi Francesco ha rinnovato l’invito a «pregare per la popolazione della Repubblica Centrafricana, Paese che ho avuto la gioia di visitare e che porto nel cuore, e dove nei giorni scorsi sono avvenute gravi violenze con numerosi morti e feriti, tra cui un sacerdote». Quindi l’appello: «Il Signore, per intercessione della Vergine Maria, aiuti tutti a dire no alla violenza e alla vendetta, per costruire insieme la pace». Tra i presenti in piazza poi il Papa ha salutato le nuove Guardie Svizzere, «nel giorno della festa di questo storico e benemerito Corpo», e i rappresentanti dell’associazione Meter, incoraggiati «a continuare nell’impegno in favore dei bambini vittime della violenza».

7 maggio 2018