Il Papa sul Sinodo: «Vento di Pentecoste sciolga i nodi»

Nella veglia di preghiera con le famiglie a San Pietro, Francesco ha invocato lo Spirito Santo affinché l’Assemblea dei vescovi possa «prestare orecchio ai battiti di questo tempo»

Il tono è sommesso, l’espressione intensissima. Dagli 80mila presenti in piazza si leva solo la voce di qualche bambino alla ricerca delle braccia materne. Con gli occhi socchiusi, il Papa proietta il pensiero alla settimana del Sinodo, forse va anche più in là: la sessione dell’anno prossimo. L’augurio che si fa, che ha fatto alla Chiesa, è quello che i lavori dell’Assemblea siano investiti dal «vento della Pentecoste». Un vento capace di sciogliere «i nodi che impediscono alle persone di incontrarsi», che «sani le ferite» sanguinanti per «riaccendere la speranza», per «amare, come Gesù ha amato». È stata l’omelia di Papa Francesco il punto culminante della veglia di preghiera organizzata dalla Conferenza episcopale italiana, sabato 4 ottobre, alla vigilia del Sinodo.

L’incontro, in piazza San Pietro, è stato aperto dal saluto del cardinale Angelo Bagnasco, presidente della Cei, e dalle testimonianze di tre coppie, esempio del cammino e delle difficoltà che una vita insieme comporta. C’erano Antonio e Roberta di Benevento, fidanzati da quattro anni che stanno costruendo le basi per il futuro matrimonio; c’erano Margherita e Marco di Novara, coppia sposata da dodici anni che, oltre ai loro quattro figli, ha deciso di prendere in affido una bambina. Antonella e Nicola da Tivoli, infine, hanno raccontato come, seppur dopo un periodo di tradimenti e litigi, dopo un lungo lavoro, si possa tornare a vivere insieme, perché «in Dio tutto è possibile, in Lui la nostra vita è rinata».

Ed è stato quasi emblematico lo schema con il quale è stata organizzata la serata di preghiera. Il discorso di Papa Francesco è stato preceduto dalla testimonianza delle tre coppie, come a sottolineare l’importanza del dono, il primo, che il Pontefice ha chiesto allo Spirito per i padri sinodali: l’ascolto: «ascolto di Dio, fino a sentire con Lui il grido del popolo; ascolto del popolo, fino a respirarvi la volontà con cui Dio ci chiama». Accanto all’ascolto, ha proseguito «invochiamo la disponibilità a un confronto sincero, aperto e fraterno, che ci porti a farci carico con responsabilità pastorale degli interrogativi che questo cambiamento d’epoca porta con sé. Lasciamo che si riversino nel nostro cuore, senza mai perdere la pace, ma con la serena fiducia che a suo tempo non mancherà il Signore di ricondurre a unità».

Ma la condizione essenziale per affrontare al meglio i lavori sinodali, per il Papa, è quella di «prestare orecchio ai battiti di questo tempo e percepire l’odore degli uomini di oggi, fino a restare impregnati delle loro gioie e speranze, delle loro tristezze e angosce» per saper «proporre con credibilità la buona notizia sulla famiglia». Conosciamo, infatti, come nel Vangelo ci siano «una forza e una tenerezza capaci di vincere ciò che crea infelicità e violenza. C’è la salvezza che colma i bisogni più profondi dell’uomo». Di questa salvezza «come Chiesa siamo segno e strumento, ha precisato Francesco -, sacramento vivo ed efficace. Se così non fosse, il nostro edificio resterebbe solo un castello di carte e i pastori si ridurrebbero a chierici di stato, sulle cui labbra il popolo cercherebbe invano la freschezza e il “profumo del Vangelo”».

«Come Chiesa – ha detto il cardinale Bagnasco salutando il Pontefice – sentiamo di non voler combattere alcuna battaglia di retroguardia, né semplicemente di difesa: intendiamo, piuttosto, spenderci fra la gente. Rinnoviamo la responsabilità del nostro servizio, che ci chiama a promuovere e far brillare la grandezza e la verità della vocazione umana e del Vangelo del matrimonio e della famiglia». Ad accogliere i padri sinodali, sul sagrato di San Pietro, era stato nel pomeriggio il segretario dei vescovi italiani, monsignor Nunzio Galantino che ha comunicato come li 70% delle parrocchie abbiano aderito alla proposta della Cei per una preghiera «in contemporanea» con piazza San Pietro, «altri gruppi e associazioni – ha aggiunto Galantino – hanno assicurato la preghiera costante per tutta la durata del Sinodo».

 

6 ottobre 2014