Il Papa: «Risolvere le ingiustizie alla base dei conflitti»

Il messaggio inviato al World economic forum, a Davos dal 15 al 19 gennaio. «Importante opportunità per esplorare modi innovativi per costruire un mondo migliore»

Francesco scrive a Klaus Shwab, presidente esecutivo del World Economic Forum, in corso a Davos, in Svizzera, dal 15 al 19 gennaio. Un testo redatto in inglese, diffuso oggi, 17 gennaio, dalla Sala stampa vaticana, nel quale il Papa definisce il Forum «un’importante opportunità per esplorare modi innovativi ed effettivi per costruire un mondo migliore, in un clima molto preoccupante di instabilità internazionale».

Nell’analisi del pontefice, «tristemente, se ci guardiamo intorno, troviamo un mondo sempre più lacerato nel quale milioni di persone, uomini, donne, padri, madri, figli, i cui volti sono perlopiù sconosciuti, continuano a soffrire, non soltanto per gli effetti dei conflitti prolungati e delle guerre attuali». Di qui la necessità di «risolvere le ingiustizie che stanno alle radici dei conflitti», prosegue.

Il primo nodo da affrontare, per Bergoglio, è quello della pace, che riguarda «intere regioni del mondo», mentre «altre sono caratterizzate dall’eccesivo spreco di cibo». Senza contare «il crescente sfruttamento di uomini, dome e bambini costretti a lavorare per bassi salari e privati di reali prospettive di sviluppo personale e crescita professionale». Il processo di globalizzazione, che «ha chiaramente dimostrato l’interdipendenza delle nazioni e dei popoli del mondo», per il Papa ha «una fondamentale dimensione morale, di cui va tenuto conto nelle discussioni economiche, culturali, politiche e religiose riguardanti il futuro della comunità internazionale».

Per Francesco, insomma, «in un mondo sfidato in maniera crescente dalla violenza, dall’aggressione e dalla frammentazione» è essenziale  promuovere «modelli etici di globalizzazione, che subordino il perseguimento del potere e del guadagno individuale, sia politico che economico, al bene comune della nostra famiglia umana, dando priorità al povero, a chi è nel bisogno e nelle situazioni più vulnerabili». Ancora, «c’è bisogno di una politica internazionale che, attraverso l’adozione di misure coordinate, persegua effettivamente gli obiettivi della pace globale e di un autentico sviluppo», conclude, indicando alle organizzazioni internazionali il compito di «assicurare la loro funzione di controllo e di guida nel settore economico», al fine di una «convivenza pacifica tra i popoli».

17 gennaio 2024