Il Papa: «Preghiamo per i malati lasciati morire»

Il messaggio di Francesco affidato a Twitter: «Una società è umana se tutela la vita, senza scegliere chi è degno o meno di vivere. I medici servano la vita, non la tolgano»

Papa Francesco affida a Twitter il suo messaggio sulla vita. Nella giornata di ieri, 10 luglio, sull’account @Pontifex ha scritto: «Preghiamo per i malati che sono abbandonati e lasciati morire. Una società è umana se tutela la vita, ogni vita, dall’inizio al suo termine naturale, senza scegliere chi è degno o meno di vivere. I medici servano la vita, non la tolgano».

Parole, quelle di Francesco, relative alla vicenda di Vincent Lambert, tetraplegico francese in stato di coscienza minima per il quale il sistema sanitario ha disposto l’interruzione di nutrizione e idratazione artificiale che lo tenevano in vita. «La discriminazione peggiore che si possa fare è tra chi noi – vivi, sani e benestanti – riteniamo sia “degno di vivere” e chi, invece vogliamo scartare, togliere dal novero dei viventi perché malato, disabile o incapace di comunicare con noi», commenta don Roberto Colombo, docente della Facoltà di medicina e chirurgia della Cattolica oltre che membro ordinario della Pontificia Accademia per la vita. Le condizioni di Lambert, ricoverato al Policlinico universitario di Reims, in Francia, spiega il sacerdote, «stanno peggiorando rapidamente a seguito della sospensione di idratazione e nutrizione sotto sedazione profonda, iniziata dai medici oltre una settimana fa a scopo eutanasico. Salvo un miracolo, la sua morte è ormai ineludibile: non sarà l’esito infausto della patologia muscolare e neurologica di cui soffre – le sue condizioni cliniche erano stabilizzate da anni – ma quello intenzionale provocato dall’interruzione delle cure fisiologiche essenziali, quali la somministrazione di acqua, elettroliti, vitamine e sostanze metabolicamente essenziali per il suo corpo, così come per il nostro, in qualunque età o condizione fisica ci troviamo».

Per il docente, quella che si sta praticando nella camera dell’Unità di cure palliative di Reims «non è medicina, non è degna di questo nome. Non è degna di una società civile, pienamente umana, rispettosa di tutti e aperta alla vita di tutti I pazienti non si trattano così, mai. E nessuna autorità civile lo può autorizzare». Il Papa, conclude don Colombo, invita a pregare «per i malati che sono abbandonati e lasciati morire» e «in questo momento è tutto quello che possiamo fare e siamo chiamati a fare, come hanno chiesto anche i genitori di Vincent. Ma il severo monito del Papa  – “I medici servano la vita, non la tolgano” – ci ricorda che una medicina che si arroga il diritto inesistente di togliere la vita ad un malato ha perso la sua dignità e il suo scopo: anche se ricca di sapere scientifico e risorse tecnologiche è povera di umanità e di carità. Una medicina così non ha futuro».

11 luglio 2019