Il Papa: «Possa sempre essere rispettata la libertà di coscienza»

L’appello di Francesco nella Giornata della coscienza, il 17 giugno: «Possa ogni cristiano dare esempio di coerenza con una coscienza illuminata dalla Parola »

Ricorre oggi, 17 giugno, la “Giornata della coscienza”, «ispirata alla testimonianza del diplomatico portoghese Aristides de Sousa Mendes, il quale, ottant’anni or sono, decise di seguire la voce della coscienza e salvò la vita a migliaia di ebrei e altri perseguitati». Lo ha ricordato questa mattina Papa Francesco, al termine dell’udienza generale, dalla Biblioteca del Palazzo apostolico. «Possa sempre e dovunque essere rispettata la libertà di coscienza – l’auspicio di Francesco -; e possa ogni cristiano dare esempio di coerenza con una coscienza retta e illuminata dalla Parola di Dio».

Nato nel 1885, Aristides de Souza Mendes era console a Bordeaux nel 1940, durante l’occupazione nazista, quando si ritrovò a scegliere tra l’obbedienza cieca agli ordini del governo o quella alla voce della sua coscienza, che gli chiedeva di dare agli ebrei visti che avrebbero permesso loro di scappare dalle forze naziste che avanzavano. Scelse la voce della coscienza, decisione che pose fine alla sua carriera diplomatica sotto il dittatore portoghese Antonio de Oliveira Salazar, costringendo anche i suoi figli a emigrare per trovare fortuna altrove. Si stima che i visti rilasciati da lui siano stati tra i 10mila e i 30mila. La Sousa Mendes Foundation ha identificato 3.800 persone che hanno ricevuto i visti firmati dal console. Solo lo scorso 9 giugno il Portogallo ha garantito il riconoscimento ufficiale al suo diplomatico disobbediente e il Parlamento ha deciso che ci sarà un monumento con il suo nome nel Pantheon nazionale.

17 giugno 2020