Il Papa: «Non c’è età per andare in pensione dal compito di annunciare il Vangelo»

Presentato il messaggio per la prima Giornata mondiale degli anziani e dei nonni, il 25 luglio. La celebrazione di Francesco e l’indulgenza per chi partecipa o dedica del tempo alla visita degli anziani bisognosi o in difficoltà. La campagna social con l’hashtag #IamWithYouAlways

«Anche quando tutto sembra buio, come in questi mesi di pandemia, il Signore continua a inviare angeli a consolare la nostra solitudine e a ripeterci: “Io sono con te tutti i giorni”. Lo dice a te, lo dice a me, a tutti. È questo il senso di questa Giornata che ho voluto si celebrasse per la prima volta proprio in quest’anno, dopo un lungo isolamento e una ripresa della vita sociale ancora lenta: che ogni nonno, ogni anziano, ogni nonna, ogni anziana – specialmente chi tra di noi è più solo – riceva la visita di un angelo!». Papa Francesco si rivolge direttamente agli anziani e ai nonni nel messaggio che ha scritto in occasione della prima Giornata mondiale loro dedicata, che sarà celebrata il 25 luglio, memoria dei santi Gioacchino e Anna, genitori della Vergine Maria e quindi nonni di Gesù. Un messaggio che si basa su tre pilastri: sogni, memoria e preghiera, come ha ricordato durante la presentazione Maria Sofia Soli, volontaria della Comunità di Sant’Egidio, 88 anni, in contatto telefonico con oltre 200 anziani di Testaccio.

alzheimer anzianiIl Papa ricorda che il Signore «ci invia i suoi messaggeri anche attraverso la Parola di Dio, che Egli mai fa mancare alla nostra vita. Leggiamo ogni giorno una pagina del Vangelo, preghiamo con i Salmi, leggiamo i Profeti! Rimarremo commossi della fedeltà del Signore». Egli «manda gli operai nella sua vigna a ogni ora del giorno, in ogni stagione della vita. Io stesso posso testimoniare di aver ricevuto la chiamata a diventare vescovo di Roma quando avevo raggiunto, per così dire, l’età della pensione e già immaginavo di non poter più fare molto di nuovo». Francesco chiede agli anziani di riflettere su «qual è la vocazione nostra oggi, alla nostra età? Custodire le radici, trasmettere la fede ai giovani e prendersi cura dei piccoli. Non dimenticate questo. Non importa quanti anni hai, se lavori ancora oppure no, se sei rimasto solo o hai una famiglia, se sei diventato nonna o nonno da giovane o più in là con gli anni, se sei ancora autonomo o se hai bisogno di essere assistito, perché non esiste un’età per andare in pensione dal compito di annunciare il Vangelo, dal compito di trasmettere le tradizioni ai nipoti. C’è bisogno di mettersi in cammino e, soprattutto, di uscire da sé stessi per intraprendere qualcosa di nuovo». Il pontefice fa riferimento agli anziani morti per la pandemia, alla solitudine. Ma ricorda che il «futuro del mondo» è «l’alleanza tra i giovani e gli anziani».

Sogni e memoria si intrecciano, ha ricordato ancora Francesco citando Edith Bruck, la sopravvissuta di Auschwitz che andò a visitare nello scorso febbraio. E si è soffermato sulla preghiera, ricordando che quasi alla fine del suo pontificato «Papa Benedetto, santo anziano che continua a pregare e a lavorare per la Chiesa, disse così: “La preghiera degli anziani può proteggere il mondo, aiutandolo forse in modo più incisivo che l’affannarsi di tanti”».

«La Giornata mondiale dei nonni e degli anziani è una festa. Ne sentivamo il bisogno: dopo un anno così difficile c’è davvero bisogno di fare festa, nonni e nipoti, giovani e anziani», ha detto il cardinale Kevin Farrell, prefetto del dicastero per i Laici, la famiglia e la vita. «Il messaggio che oggi presentiamo è allo stesso tempo affettuoso ed esigente verso i nonni e gli anziani. Il Santo Padre si rivolge loro con parole affettuose ma annunciando loro anche una chiamata a “una vocazione rinnovata in un momento cruciale della storia”. Nella Chiesa, con Papa Francesco, i nonni e gli anziani hanno un posto d’onore e la Giornata che celebriamo intende ribadirlo – ha spiegato il cardinale -. Nella pastorale, ciascuna delle nostre comunità è invitata a non considerare gli anziani come clienti dei nostri servizi sociali ma a considerare anch’essi protagonisti dei nostri programmi e a valorizzarne la spiritualità. Mettere al centro i nonni e gli anziani, cogliere il valore della loro presenza è, inoltre, l’unica vera alternativa alla cultura dello scarto».

Tante le iniziative in programma, come ha spiegato Vittorio Scelzo, incaricato per la pastorale degli anziani del dicastero. A cominciare dall’indulgenza plenaria concessa da un decreto della Penitenzieria apostolica a chi parteciperà alla Messa del Papa o a una delle celebrazioni previste in tutto il mondo, ai fedeli che dedicheranno del tempo adeguato a visitare in presenza o virtualmente i fratelli anziani bisognosi o in difficoltà (come i malati, gli abbandonati, i disabili e simili), agli anziani malati e a tutti coloro che, impossibilitati a uscire da casa, si uniranno spiritualmente alle celebrazioni liturgiche della Giornata. Scelzo ha sottolineato l’importanza di visitare gli anziani: «È un modo per riappropriarci di un minimo di normalità e per resistere all’idea che la solitudine sia un destino». Nel rispetto delle disposizioni sanitarie di ogni Paese, “in molti luoghi oggi incontrarsi è possibile e non possiamo abituarci all’idea che stare lontani gli uni dagli altri sia normale. Durante la visita dei nipoti ai propri nonni e dei giovani agli anziani soli, si può consegnare il messaggio del Papa o ascoltare il video, si può pregare con la preghiera preparata per la Giornata e si può regalare un fiore o fare un piccolo dono».

L’incaricato per la pastorale degli anziani ha anche raccontato diverse testimonianze commoventi di giovani che si dedicano agli anziani, in diverse parti del mondo. «Il 25 luglio alle 10 – ha continuato – il Santo Padre celebrerà una Messa con i nonni e gli anziani» con un numero ristretto di persone. Inoltre «un suggerimento che ci sentiamo di dare è quello di dedicare una memoria particolare agli anziani che sono morti a causa del coronavirus». Infine,  ha concluso, «fra qualche giorno pubblicheremo il video della preghiera recitata dal Santo Padre insieme ad anziani di ogni parte del mondo, tra cui il vescovo più anziano del mondo, un canadese di 101 anni. In questi giorni lanceremo una campagna social e invitiamo tutti, in particolare i più giovani, a raccontare le visite e le iniziative che nasceranno utilizzando l’hashtag #IamWithYouAlways».

22 giugno 2021