Il Papa nei luoghi del terremoto del 24 agosto

Dopo Amatrice, la sosta ad Accumoli e a Pescara del Tronto; quindi la tappa ad Arquata. Ad accompagnarlo, il vescovo di Ascoli Piceno D’Ercole

Dopo Amatrice, la sosta ad Accumoli e a Pescara del Tronto; quindi la tappa ad Arquata. Ad accompagnarlo, il vescovo di Ascoli Piceno Giovanni D’Ercole

Prima la scuola di Amatrice, poi la “zona rossa” del paese, chiusa per motivi di sicurezza, infine, a metà mattinata, la residenza sanitaria assistenziale San Raffaele Borbona, in provincia di Rieti. Queste le tappe della prima parte della visita compiuta da Francesco questa mattina, 4 ottobre, nelle zone colpite dal terremoto del 24 agosto scorso che ha devastato il centro Italia. Nella residenza sanitaria il Papa «ha salutato uno per uno i 60 pazienti, la maggioranza dei quali anziani sfollati a causa del terremoto – informano dalla Santa Sede -. Si è trattenuto a lungo e ha pranzato con loro». Complessivamente, una visita di quasi due ore, al termine della quale il pontefice ha compiuto una breve sosta al Comando dei Vigili del Fuoco a Cittàreale, campo base per le zone terremotate; quindi ha raggiunto Accumoli, dove ha salutato diverse persone, incluso il sindaco, in pazza San Francesco e ha pregato davanti alla chiesa di San Francesco distrutta dal terremoto.

Da Accumuli Francesco si è spostato a Pescara del Tronto, per arrivare, poco prima delle 14, ad Arquata del Tronto, accompagnato dal vescovo di Ascoli Piceno Giovanni D’Ercole. «Buon pomeriggio a tutti voi – ha detto rivolgendosi direttamente ai terremotati -. Io ho voluto esservi vicino in questo momento e dire a voi che vi porto nel cuore e so, so della vostra sofferenza e delle vostre angosce e so anche dei vostri morti e sono con voi e per questo ho voluto oggi essere qui». Ad Arquata, informano dal Vaticano, il Papa ha salutato oltre 100 persone e ha visitato la scuola allestita nella tendopoli. Ha pregato con i presenti, li ha benedetti e ha esortato: «Coraggio, sempre avanti, sempre avanti. I tempi cambieranno e si potrà andare avanti. Io vi sono vicino, sono con voi».

4 ottobre 2016