Il Papa: «La Bibba non demonizza il denaro ma invita a fare l’uso giusto»

Lo ha detto ricevendo in udienza una delegazione dell’Agenzia delle entrate. Nella Scrittura «non mancano i riferimenti alle tasse». Il ricordo di Zaccheo e Matteo

«Non è facile usare bene il denaro». Papa Francesco lo ha ricordato questa mattina, 31 gennaio, ricevendo in udienza una delegazione dell’Agenzia delle entrate. «La Bibbia non demonizza il denaro ma invita a farne l’uso giusto, a non restarne schiavi, a non idolatrarlo», ha detto, evidenziando che nella Scrittura «non mancano i riferimenti al tema delle tasse. Fanno parte della vita quotidiana, fin dall’antichità. Ogni impero che ha dominato sulla Terra Santa, e anche i re d’Israele, hanno instaurato sistemi di pagamento delle imposte».

Il pontefice ha ricordato quindi il ruolo dei pubblicani, che al tempo di Gesù riscuotevano le imposte per i romani «in cambio di un cospicuo compenso». Tra di loro, Zaccheo e Matteo. In relazione a quest’ultimo, Francesco ha citato l’opera in cui Caravaggio «ha immortalato il momento in cui Gesù stende la mano verso di lui e lo chiama». Era «aggrappato ai soldi», ha spiegato parlando a braccio, ma Gesù «lo guarda con misericordia e lo sceglie: miserando et eligendo. Da quel momento, la vita di Matteo non è più la stessa – ha commentato -. Forse Matteo avrà continuato a usare e gestire i propri beni, e magari anche quelli altrui, ma certamente con un’altra logica: quella del servizio ai bisognosi e della condivisione con i fratelli e le sorelle, come il Maestro gli insegnava».

Ancora, nelle parole del  Papa il pagamento della decima era «un’usanza comune a diverse società antiche, che prevede il versamento al sovrano di un decimo dei frutti della terra o del bestiame da parte di coltivatori e allevatori». Per i Leviti, come si legge nell’Antico Testamento, «serviva a far maturare nella coscienza del popolo due verità: quella di non essere autosufficienti, perché la salvezza viene da Dio; e quella di essere responsabili gli uni degli altri, a partire da chi è più bisognoso. A volte – ancora un’aggiunta a braccio – quando prendiamo una decisione chiediamo la grazia che ci illumini, ma non sempre chiediamo un’altra grazia: che ci coinvolga il cuore, perché una bella decisione ha bisogno di due cose: la mente lucida e il cuore caldo».

31 gennaio 2022