Il Papa in visita alla Comunità Cenacolo

Ad accoglierlo, 25 fratelli e sorelle della fraternità Buon Samaritano di Roma, con le persone assistite. L’invito a «non avere paura delle nostre miserie»

Papa Francesco ha chiuso l’anno dedicato a san Giuseppe ieri, 8 dicembre, visitando, nel pomeriggio, la sede della Comunità Cenacolo, dove è stato accolto dai circa 25 fratelli e sorelle della fraternità Buon Samaritano presente a Roma, e da altri provenienti da alcune fraternità sparse per l’Italia, uniti a famiglie nate nella comunità e alle persone assistite regolarmente. Con lui, don Luigi Epicoco, assistente spirituale del dicastero pontificio per la Comunicazione.

Nella struttura –  concessa in parte tre anni fa alla Comunità dalle consacrate laiche del movimento Fraterno Aiuto Cristiano – vengono accolte persone emarginate e in situazione di disagio fisico e spirituale, spesso vittime della droga e dell’alcol. Con loro e con i volontari che li accompagnano nel cammino alla ricerca della «gioia di vivere», come spiegano dal Cenacolo, il Papa visto il film sulla vita di San Giuseppe, realizzato dai ragazzi ospiti delle due fraternità a Medjugorje. Quindi ha ascoltato alcune delle storie di accoglienza e rinascita vissute dai membri della Comunità, prendendo poi la parola per ringraziare il Cenacolo e incoraggiare il cammino di questi giovani. Da Francesco l’invito a «non avere paura della realtà, della verità, delle nostre miserie. Non avere paura perché a Gesù piace la realtà come è, non truccata; al Signore non piace la gente che si trucca l’anima, che si trucca il cuore». Parallelamente, l’esortazione ad aiutare «tanti giovani che sono in situazioni come la vostra. Abbiate il coraggio di dire: “Pensa che c’è una strada migliore”».

Visitando la sede, il pontefice ha salutato personalmente i presenti, fermandosi poi a benedire la Cappella, costruita dai membri della Comunità con oggetti di recupero, a significare anche il rinnovamento della vita di ciascuno all’interno del Cenacolo. Ha poi pregato insieme a tutti con la preghiera dedicata a san Giuseppe contenuta nella Lettera Apostolica Patris Corde, affidando alla protezione del santo il mondo e la Chiesa, e concludendo così l’Anno a lui dedicato.

9 dicembre 2021