Il Papa in un condominio di Borgata Ottavia

Terzo appuntamento della “Scuola di preghiera” in preparazione al Giubileo del 2025, per Francesco, in un palazzo della comunità parrocchiale intitolata a Santa Brigida di Svezia, nella periferia ovest della Capitale. L’indicazione: «Proteggete la famiglia»

Questo pomeriggio, 6 giugno, terzo appuntamento della “Scuola di preghiera” in preparazione al Giubileo 2025, per Francesco. Dopo aver approfondito il tema della “Preghiera di  ringraziamento”  l’11 aprile scorso, con i bambini del catechismo della prima comunione della parrocchia di San Giovanni Maria Vianney, e aver dialogato, il 24 maggio, con i giovani della parrocchia di Santa Bernadette Soubirous, il 24 maggio, il Papa, rende noto la Sala stampa della Santa Sede, si è recato in un condominio della comunità parrocchiale di Santa Brigida di Svezia, nel quartiere di Palmarola, in zona Borgata Ottavia, quadrante ovest della città. Qui Bergoglio ha incontrato circa 30 famiglie, riferiscono ancora dalla Santa Sede, condividendo con loro l’ultima tappa della Scuola di preghiera, voluta dal pontefice come via di preparazione all’Anno Santo. Ad accompagnarlo l’arcivescovo Rino Fisichella, pro-prefetto del dicastero per l’Evangelizzazione, a cui è affidata l’organizzazione del Giubileo.

Adattandosi alle esigenze del condominio, il Papa si è intrattenuto con famiglie giovani con bambini, anziani soli, nonni e ragazzi in uno spazio attiguo al palazzo, accanto a dei garage, tra muri in mattoni, alberi e piante. E i residenti affacciati dai balconi. Rispondendo alle domande dei presenti a questa ora di catechesi improvvisata, ha parlato dell’importanza di «proteggere la famiglia», che è «ossigeno per crescere i figli. Anche nelle famiglie ci sono tempeste – ha ammesso -. Se i genitori litigano è normale, ma abbiano la possibilità di fare pace prima che finisca la giornata, perché la guerra fredda del giorno dopo è terribile».

Presenti anche i ragazzi del gruppo giovani della parrocchia, che a Francesco hanno chiesto come accrescere la propria fede. «La sola via è la testimonianza – la risposta del pontefice -. Voi avete la responsabilità di portare avanti la storia. Una delle cose belle dei giovani è che si rialzano. Tutti cadiamo nella vita, ma l’importante è non rimanere caduti se si scivola», ha esortato. Si è parlato anche della Chiesa come comunità di persone, e non solo come luoghi di culto, che in questo quartiere sono molto meno presenti che in altre zone della città. Una signora ha confessato la commozione di vedere il Papa «davanti a un muro di mattoni ancora non finito», perché «lo ha fatto sentire parte della loro comunità». Nelle parole del Papa, il profilo di una Chiesa che «comincia a farsi nella comunità. Una parrocchia dove i bambini non si ascoltano e i vecchi sono cancellati non è una vera comunità cristiana. Non dimenticate, i vecchi sono la memoria e i bambini la promessa», ha ammonito.

Ancora, due papà hanno chiesto al Papa come mantenere la fede in questi tempi difficili e come crescere i figli alla luce della fede, facendoli restare vicini alla Chiesa. «Il primo  consiglio è volersi bene tra genitori – la replica di Bergoglio – perché i bambini devono poter “sentire” che mamma e papà si vogliono bene. Se dovete litigare non fatelo davanti ai bimbi». Ugualmente fondamentale il dialogo con i propri figli. «Mai smettere di parlare con loro. L’educazione si fa col dialogo, mai lasciarli soli. Fategli capire che possono parlare di tutto», la strada indicata dal pontefice.

Prima di andare via, il momento dei regali. A ognuno dei presenti Francesco ha consegnato dei rosari, concedendosi a foto e abbracci. Quindi ai condomini ha regalato un quadro raffigurante la Vergine Maria con il Bambino Gesù, che sarà conservato nel palazzo a ricordo dell’incontro.

6 giugno 2024