Il Papa in Kazakistan, «per dialogare tra fratelli»

Al termine dell’Angelus, l’annuncio del viaggio apostolico ma anche la preghiera per il popolo ucraino e il ricordo di suor Maria, uccisa in Mozambico

«Un’occasione per incontrare tanti rappresentanti religiosi e dialogare da fratelli, animati dal comune desiderio di pace, pace di cui il nostro mondo è assetato». Papa Francesco ha scelto queste parole per annunciare ieri, 11 settembre, al termine della preghiera dell’Angelus il viaggio apostolico che lo porterà in Kazakistan, dal 13 al 15 settembre, in occasione del VII Congresso dei capi delle religioni mondiali e tradizionali. «Vorrei già da ora rivolgere un cordiale saluto ai partecipanti, così come alle autorità, alle comunità cristiane e all’intera popolazione di quel vastissimo Paese. Ringrazio per i preparativi e per il lavoro compiuto in vista della mia visita. A tutti – ha aggiunto rivolto ai 18mila presenti in piazza San Pietro – chiedo di accompagnare con la preghiera questo pellegrinaggio di dialogo e di pace».

Ancora una volta, il Papa ha chiesto preghiera anche per il popolo ucraino, «perché il Signore gli doni conforto e speranza. In questi giorni – ha riferito – il cardinale Krajewski, prefetto del dicastero per il Servizio della Carità, è in Ucraina per visitare varie comunità e testimoniare concretamente la vicinanza del Papa e della Chiesa». Da ultimo, il ricordo di suor Maria De Coppi, la missionaria comboniana uccisa a Chipene, in Mozambico, «dove ha servito con amore per quasi sessant’anni. La sua testimonianza dia forza e coraggio ai cristiani e a tutto il popolo mozambicano», l’auspicio di Francesco, che ha rivolto anche «uno speciale saluto al caro popolo dell’Etiopia, che celebra il suo tradizionale Capodanno: assicuro la mia preghiera e auguro a ogni famiglia e all’intera nazione il dono della pace e della riconciliazione».

12 settembre 2022