Il Papa: Giubileo, necessario «il cantiere della carità»

L’udienza ai soci del Circolo S. Pietro. «La carità cristiana non è solo assistenza, è cura della dignità, è vicinanza, è condivisione vissuta, senza pubblicità, senza riflettori»

Nell’Anno Santo a Roma non può mancare «il “cantiere” della carità». Lo ha detto questa mattina, 24 giugno, papa Francesco, ricevendo in udienza circa 400 soci del Circolo di San Pietro, sodalizio che da oltre 150 anni si occupa del sostegno ai più poveri in città. «I pellegrini e i turisti che vengono a Roma – ha sottolineato – dovrebbero “respirare” l’aria della carità cristiana, che non è solo assistenza, è una cura della dignità, è vicinanza, è condivisione vissuta, senza pubblicità, senza riflettori. Con la vostra presenza, con la vostra vicinanza, compassione e tenerezza, anche voi preparate la città per il Giubileo, prendendovi cura non delle strade o delle infrastrutture, ma dei cuori e della carne dei poveri, che, come disse San Lorenzo, sono il tesoro della Chiesa».

Il Papa ha invitato i soci del Circolo a non perdere «la memoria delle radici» perché «sono fondamentali» e «senza radici non c’è vita, non c’è futuro». Prestando però attenzione « a non “musealizzare” la vostra storia – ha esortato -, a non “sterilizzare” le radici! La memoria è organo del futuro, a patto che le radici rimangano vive e vegete. Per questo vi incoraggio a trasmettere il vostro patrimonio di valori e di esperienze ai giovani. Ci vogliono giovani che vadano avanti». E invitando al dialogo tra anziani e giovani, ha ricordato il beato Pier Giorgio Frassati, che «presto sarà santo», e che «a Torino andava nelle case dei poveri a portare aiuto», giovane «di famiglia benestante» che «non si è perso nella “bella vita”, perché in lui c’era la linfa dello Spirito Santo, c’era l’amore per Gesù e per i fratelli».

24 giugno 2024