Il Papa: «Continuiamo a stare vicini alle popolazioni di Siria e Turchia»

L’appello per le vittime del sisma: «Preghiamo e pensiamo cosa possiamo fare per loro». Il ricordo dell’Ucraina e la «preoccupazione» per il Nicaragua

Al termine dell’Angelus di ieri, 12 febbraio, Papa Francesco ha ricordato le vittime del sisma che il 6 febbraio ha devastato Turchia e Siria. «Continuiamo a stare vicini, con la preghiera e con il sostegno concreto, alle popolazioni terremotate in Siria e Turchia», l’invito rivolto ai fedeli in piazza.

«Stavo vedendo nel programma “A Sua Immagine” le immagini di questa catastrofe, il dolore di questi popoli che soffrono per il terremoto – le parole del pontefice -. Preghiamo per loro, non dimentichiamolo, preghiamo e pensiamo cosa possiamo fare per loro. E non dimentichiamo la martoriata Ucraina: che il Signore apra vie di pace e dia ai responsabili il coraggio di percorrerle».

Prima del congedo, il Papa ha ricordato anche, «con preoccupazione», il vescovo di Matagalpa, in Nicaragua, Rolando Álvarez, «a cui voglio tanto bene, condannato a 26 anni di carcere, e anche le persone che sono state deportate negli Stati Uniti. Prego per loro e per tutti quelli che soffrono in quella cara nazione, e chiedo la vostra preghiera», l’ulteriore appello. Quindi ancora un invito alla preghiera: «Domandiamo al Signore, per l’intercessione dell’Immacolata Vergine Maria, di aprire i cuori dei responsabili politici e di tutti i cittadini alla sincera ricerca della pace, che nasce dalla verità, dalla giustizia, dalla libertà e dall’amore e si raggiunge attraverso l’esercizio paziente del dialogo».

13 febbraio 2023