Il Papa benedice i Bambinelli

Francesco benedice all’Angelus le statuine nelle mani dei ragazzi convenuti all’iniziativa del Centro oratori romani e invita a vivere la gioia portata da Gesù. Ai presenti in piazza il dono di un libretto di preghiere

«Il cuore dell’uomo desidera la gioia. Tutti desideriamo la gioia, ogni famiglia, ogni popolo aspira alla felicità. Ma qual è la gioia che il cristiano è chiamato a vivere e a testimoniare? È quella che viene dalla vicinanza di Dio, dalla sua presenza nella nostra vita». Così Papa Francesco ha esordito ieri, domenica 14 dicembre, nel suo saluto prima dell’Angelus – culminato con un regalo inatteso – dialogando più volte con le migliaia di bambini presenti in piazza San Pietro, com’è tradizione nella terza domenica di Avvento.

Una giornata dedicata alla gioia, come il Pontefice ha sottolineato, chiedendo a tutti i presenti di ripetere la frase innalzata dagli animatori del Centro oratori romani, “Con Gesù la gioia è di casa”, in piazza per la benedizione dei Bambinelli. «Non occorre più cercare altrove – ha ribadito il Papa -. Gesù è venuto a portare la gioia a tutti e per sempre. Non si tratta di una gioia soltanto sperata o rinviata al paradiso: qui sulla terra siamo tristi ma in paradiso saremo gioiosi. Non è questa, ma una gioia già reale e sperimentabile ora, perché Gesù stesso è la nostra gioia, e con Gesù la gioia è di casa».

Continuando a dialogare con la folla festosa Papa Francesco ha sottolineato come «non si è mai sentito di un santo triste o di una santa con la faccia funebre. Il cristiano è una persona che ha il cuore ricolmo di pace perché sa porre la sua gioia nel Signore anche quando attraversa i momenti difficili della vita». A conclusione della preghiera dell’Angelus e dopo aver impartito la benedizione ai Bambinelli portati dagli oratori, dalle famiglie e dai tanti fedeli, Papa Francesco ha ringraziato i piccoli del Cor per avere testimoniato la loro gioia. «Voi siete stati bravi, siete stati gioiosi qui in piazza, complimenti! Adesso portate il presepio benedetto e quando pregherete a casa, davanti al vostro presepe, ricordatevi anche di pregare per me, come io mi ricordo di voi».

Proprio alla preghiera è legato il regalo del Pontefice a tutti i presenti: un libretto di preghiere in cinquantamila copie. «Vi darò un piccolo libretto tascabile che raccoglie alcune preghiere, per i vari momenti della giornata e per le diverse situazioni della vita. Prendetene uno ciascuno e portatelo sempre con voi, come aiuto a vivere tutta la giornata con Dio. La preghiera è il respiro dell’anima: è importante trovare dei momenti nella giornata per aprire il cuore a Dio, anche con le semplici e brevi preghiere del popolo cristiano».

Il regalo del Papa e il suo apprezzamento per la gioia testimoniata sono stati la conclusione di una mattinata di festa per i bambini degli oltre 50 oratori che sin dalle prime ore del mattino avevano affollato la basilica di San Pietro per la Messa presieduta dal cardinale Angelo Comastri, arciprete della basilica vaticana, e concelebrata da numerosi parroci e sacerdoti romani. «Il Natale non è la festa della gioia superficiale, della gioia egoista – aveva sottolineato nella sua omelia il porporato – ma è la festa della gioia profonda, della gioia che niente e nessuno può togliere». All’appuntamento non sono mancati gruppi provenienti da altre diocesi, fra cui una numerosa rappresentanza del Coordinamento degli oratori umbri insieme a delegazioni da Caserta, Albano e Frascati.

15 dicembre 2014