Il Papa al Pisai: «Il dialogo con l’Islam esige pazienza e umiltà»

Nell’udienza in occasione dei 50 anni del Pontificio istituto di studi arabi e islamistica, Francesco: «L’antidoto contro la violenza è l’educazione alla differenza come ricchezza»

Nell’udienza in occasione dei 50 anni del Pontificio istituto di studi arabi e islamistica, Francesco: «L’antidoto contro la violenza è l’educazione alla differenza come ricchezza»

«Pazienza e umiltà» ha chiesto Papa Francesco per tutti coloro che sono impegnati a portare avanti il dialogo islamo-cristiano, «poiché l’approssimazione e l’improvvisazione possono essere controproducenti o, addirittura, causa di disagio e imbarazzo». Il Papa ha pronunciato queste parole in occasione dell’udienza per i 50 anni del Pisai, il Pontificio istituto di studi arabi e islamistica, sabato 25 gennaio. «C’è bisogno di un impegno duraturo e continuo al fine di non farci cogliere impreparati nelle diverse situazioni e nei differenti contesti. L’antidoto più efficace contro la violenza – ha aggiunto il Papa – è l’educazione alla scoperta e all’accettazione della differenza come ricchezza e fecondità».

«I 50 anni del Pisai a Roma – dopo la sua nascita e i primi sviluppi in Tunisia, grazie alla grande opera dei Missionari d’Africa -dimostrano quanto la Chiesa universale, nel clima di rinnovamento post-conciliare, abbia compreso l’incombente necessità di un istituto esplicitamente dedicato alla ricerca e alla formazione di operatori del dialogo con i musulmani – ha ricordato il Papa -. Forse mai come ora si avverte tale bisogno – ha aggiunto -, perché l’antidoto più efficace contro ogni forma di violenza è l’educazione alla scoperta e all’accettazione della differenza come ricchezza e fecondità».

«Al principio del dialogo c’è l’incontro: ci si avvicina all’altro in punta di piedi senza alzare la polvere che annebbia la vista. Negli ultimi anni – ha detto il Papa -, nonostante alcune incomprensioni e difficoltà, sono stati fatti passi in avanti nel dialogo interreligioso, anche con i fedeli dell’Islam. Per questo è essenziale l’esercizio dell’ascolto».

 

26 gennaio 2016