Il Papa al Consiglio panucraino delle Chiese: «Sono con voi»

L’incontro con i rappresentanti delle organizzazioni religiose, prima dell’udienza generale. Le iniziative decise e portate avanti insieme, «testimonianza concreta di pace in un Paese che soffre per la guerra»

«Questo incontro con voi mi permette in qualche modo di avere un contatto ravvicinato con il popolo ucraino, che in questi mesi ho sempre presente nella mia preghiera». Prima dell’udienza generale, questa mattina, 25 gennaio, Papa Francesco ha ricevuto la delegazione del Consiglio panucraino delle Chiese e delle organizzazioni religiose: ha consegnato loro il discorso preparato, quindi si è rivolto loro parlando a braccio.

«Quello che avete tra le mani è un testo che raccoglie ciò che in questi mesi di guerra è scaturito dal mio cuore vedendo le immagini di questa immane tragedia – ha detto -. Vi sono vicino e ricevo regolarmente inviati dal presidente Zelensky. Sono in dialogo con i rappresentanti del popolo ucraino e questo mi porta a sentire con voi e a pregare. Vi ringrazio di questa vostra unità, questo per me è una cosa grande, come i figli di una famiglia che sono uno di là, uno di là, uno di là, ma quando la mamma è ammalata sono tutti insieme – è l’immagine usata da Francesco -. Non interessa tanto l’Ucraina ebrea, l’Ucraina cristiana, l’Ucraina ortodossa, l’Ucraina cattolica, l’Ucraina islamica…, no, interessa Ucraina, “mamma” Ucraina, e tutti insieme! E questo fa vedere il tessuto della vostra razza. È un esempio davanti a tanta superficialità che oggi si vede nella nostra cultura».

Nel discorso preparto, l’omaggio del pontefice alle Chiese e alle organizzazioni rappresentate nel Consiglio – «compresa la Società biblica, che è interconfessionale» -: «Siete partecipi della vita del Paese, cercando di rispondere alle sfide sociali, con interventi pubblici e diverse attività, che in questi ultimi tempi sono necessariamente legate alla drammatica situazione attuale. Voglio dirvi che sono con voi nella vicinanza e nel sostegno alle famiglie, ai bambini, agli anziani, ai malati, alle persone più fragili. Sono con voi nel difendere i diritti dei fedeli di ogni comunità religiosa, specialmente di quelli che soffrono soprusi e persecuzione». E ancora: «Sono con voi nell’impegno di assistere i prigionieri e le persone detenute per motivi politici. Incoraggio i vostri sforzi per ristabilire il rispetto, da parte di tutti, dei principi e delle norme del diritto internazionale e dei diritti fondamentali dell’uomo. E considero una grazia di Dio il fatto che tutte queste iniziative le decidete e le portate avanti insieme, come fratelli». Nelle parole di Francesco, «è una testimonianza concreta di pace in un Paese che soffre per la guerra. La vostra azione, portata avanti con tenacia e coraggio, prepara efficacemente il domani, un domani di pace, in cui finalmente gli interessi economici e politici che generano la guerra lasceranno il posto al bene comune dei popoli. Ogni giorno prego per questo – si legge nel testo -. Prego con voi e per voi, cari fratelli, per la vostra gente, per l’amato popolo ucraino. Dio lo benedica con il dono della pace!».

Parlando a braccio con i membri della delegazione, il Papa ha ricordato anche l’episodio della sua storia personale nel quale è radicata la sua simpatia per l’Ucraina: «Da bambino servivo la Messa a un prete, padre Stefano, che era lì e ho imparato a servirla in ucraino, quando avevo 11 anni, e da quel momento la simpatia per l’Ucraina è cresciuta. È una simpatia vecchia che è cresciuta e questo mi fa più vicino a voi – ha detto -. Non dubitate, io prego per voi! Vi porto nel cuore e chiedo a Dio che abbia pietà di questo popolo così coraggioso. Grazie di questa visita, grazie! Mi piacerebbe salutarvi prima di andarvene a uno a uno». Poi, prima di finire, l’invito alla preghiera: «In silenzio ognuno nella propria modalità, nel proprio modo di pregare che ha, in silenzio ma insieme per la madre Ucraina».

25 gennaio 2023