Il Papa al Bambino Gesù: «Continuare a mettere i frutti della vostra ricerca a disposizione di tutti»

L’udienza alla comunità dell’Ospedale pediatrico, in occasione del 100° anniversario della donazione alla Santa Sede, il 20 febbraio 1924. «Il vostro lavoro; un “fare insieme”, dove i diversi doni concorrono al bene dei piccoli pazienti”

Un secolo fa, il 20 febbraio 1924, la famiglia Salviati donava alla Santa Sede quello che era il primo ospedale pediatrico, il Bambino Gesù, fondato nel 1869. Per tutti, da quella data, è diventato l’ospedale del Papa. Per celebrare la ricorrenza, l’intera comunità che vive e lavora in quella struttura, ormai distribuita in sei sedi, è stata ricevuta sabato 16 marzo da Francesco,  accolto nell’aula Paolo VI da uno striscione con lo slogan “Vite che aiutano la vita”. Un motto a cui ha poi fatto riferimento anche il pontefice nel suo discorso, letto da monsignor Filippo Ciampanelli della Segreteria di Stato, per non far affaticare il Papa, ancora alle prese con la sindrome che lo ha colpito nei giorni scorsi. A Francesco è stato donato un cesto con i pensieri di alcuni piccoli pazienti mentre nelle prime file dell’Aula erano presenti circa 200 ragazzi, alcuni dei quali provenienti dalle zone di guerra dell’Ucraina e di Gaza.

Nel suo discorso, il Papa ha sottolineato tre aspetti: dono, cura e comunità. «Oggi – ha sottolineato – il Bambino Gesù è un centro di ricerca e di cura pediatrica tra i più grandi in Europa, punto di riferimento per famiglie che vengono da tutto il mondo. Resta però fondamentale, nella sua storia e nella sua vocazione, l’elemento del dono, con i valori di gratuità, generosità, disponibilità e umiltà». Bergoglio ha ricordato il dono dei figli della duchessa Arabella Salviati, che regalarono il loro salvadanaio per realizzare l’ospedale: «Questa grande opera si fonda anche su doni umili, come quello di questi ragazzi a beneficio dei loro coetanei malati». Su una generosità che non si arresta e che ha consentito, per esempio di realizzare, a Passoscuro, il Centro di cure palliative per giovanissimi pazienti affetti da malattie inguaribili. Ma anche su un lavoro costante, che guarda al futuro, come alla nuova sede che sarà realizzata nell’ex ospedale Forlanini. E su un «notevole impegno economico, ordinario e straordinario, legato alla tutela e manutenzione di strutture e apparecchiature; alla garanzia di qualità professionale di medici e operatori; alla ricerca scientifica; fino a giungere all’accoglienza di bambini bisognosi provenienti da ogni parte del mondo».

(foto: Ospedale pediatrico Bambino Gesù)

Poi il Papa ha parlato della cura e della scienza che caratterizza l’ospedale, «risposta concreta che date alle accorate richieste di aiuto di famiglie che domandano per i loro figli assistenza e, ove possibile, guarigione». Ha incoraggiato a una grande attenzione per i «più fragili, come i pazienti affetti da malattie gravi, rare o ultra-rare» e anche «a continuare a mettere i frutti della vostra ricerca a disposizione di tutti, specialmente là dove ce n’è più bisogno, come fate ad esempio contribuendo alla formazione di medici e infermieri africani, asiatici e mediorientali». Ancora, ha ricordato come il Bambino Gesù si occupi anche delle famiglie dei piccoli malati: «Questo è un elemento qualificante, che non va mai trascurato, anche se so che a volte lavorate in condizioni difficili. Piuttosto sacrifichiamo qualcos’altro, ma non la gentilezza e la tenerezza. Non c’è cura senza relazione, prossimità e tenerezza, a tutti i livelli».

Infine, la comunità. Riprendendo il motto dell’ospedale, il Papa ha parlato della «missione portata avanti insieme, con un agire comune in cui trova posto il dono di ciascuno. Questa è la vostra vera forza e il presupposto per affrontare anche le sfide più difficili. Il vostro, infatti, non è un lavoro come tanti altri: è una missione, che ognuno esercita in modo diverso, un “fare insieme”, dove i diversi doni concorrono al bene dei piccoli pazienti. Vi confesso – ha concluso Francesco – che quando vengo al Bambino Gesù provo due sentimenti contrastanti: provo dolore per la sofferenza dei bambini malati e dei loro genitori; ma nello stesso tempo provo una grande speranza, vedendo tutto quello che lì si fa per curarli. Grazie!». Francesco ha poi impartito la benedizione a braccio, prima di salutare il presidente Tiziano Onesti, la duchessa Maria Grazia Salviati, erede della famiglia fondatrice dell’Ospedale, e alcuni pazienti con le rispettive famiglie.

L’ospedale ha complessivamente una dotazione di 627 posti letto e ogni anno registra circa 95mila accessi al Pronto soccorso, 30mila ricoveri, 32mila interventi e 2.500.000 prestazioni ambulatoriali.

18 marzo 2024