Il Papa ai romani: essere ogni giorno «artigiani di fraternità»

Nella sua visita al Campidoglio, Francesco ha salutato gli studenti, i cittadini e i turisti in piazza per ricevere il suo saluto. L’incontro con i dipendenti capitolini

La pioggia non ha smorzato l’entusiasmo di centinaia di studenti di diverse scuole romane che questa mattina, 26 marzo, hanno animato piazza del Campidoglio nel momento in cui Papa Francesco si è affacciato alla loggia di Palazzo Senatorio con il sindaco Virginia Raggi, nel corso della sua visita sul colle capitolino, «culla» di Roma e «cuore pulsante della sua vita amministrativa e civile», ha detto Bergoglio, che non ha voluto l’ombrello nonostante la pioggia. Di solito, ha ricordato il pontefice, sono i fedeli che vanno a trovarlo a San Pietro, a San Giovanni o nelle parrocchie ma oggi «mi è dato di rivolgervi la parola e il saluto dal Campidoglio».

Un caloroso applauso si è levato in risposta al tradizionale “buongiorno” di Papa Francesco, che ha ringraziato i romani della presenza e dell’affetto che nutrono per il successore di Pietro. «La Chiesa che è a Roma, secondo la nota espressione di sant’Ignazio di Antiochia, “presiede alla carità” – ha aggiunto -. Pertanto è compito del suo vescovo, il Papa, ma anche di tutti i cristiani di Roma, di operare concretamente per mantenere il volto di questa Chiesa sempre luminoso, riflettendo la luce di Cristo che rinnova i cuori. Nel cuore del Papa – la rassicurazione di Francesco – trovano posto anche coloro che non condividono la nostra fede: per tutti è la mia vicinanza spirituale, e il mio incoraggiamento a essere ogni giorno “artigiani” di fraternità e di solidarietà».

Ai tanti genitori che si dedicano all’educazione dei propri figli e a tutti coloro che si impegnano per il benessere del pianeta il pontefice ha chiesto di «prendersi cura l’uno dell’altro, di stare vicini gli uni agli altri, di rispettarsi a vicenda ciascuno secondo le proprie capacità. Così incarnate in voi stessi i valori più belli di questa città cioè una comunità unita, che vive in armonia, che agisce non solo per la giustizia ma in uno spirito di giustizia». Centinaia i telefonini alzati per immortalare il momento. Alessia, 10 anni, abbracciata alla compagna di classe Elisa ha detto di aver atteso tanto questo giorno. «Con i nostri insegnanti parliamo tanto di Papa Francesco e non vedevo l’ora di incontrarlo». In piazza dalle 8.30 anche Federico, 16 anni, che confessa che quando i professori hanno proposto alla sua classe di partecipare alla visita di Bergoglio all’inizio ha aderito con entusiasmo solo perché era«l’occasione per perdere un giorno di scuola. Ma ora sono contento di essere qui: parla al cuore di noi giovani».

In piazza erano presenti tra gli altri gli studenti dell’istituto tecnico per il turismo “Cristoforo Colombo”, accompagnati anche dal docente di religione, che nel programma di quest’anno ha inserito l’approfondimento dell’enciclica Laudato si’ . «Abbiamo in classe studenti che professano altri credi religiosi – ha detto – ma sono stati molto felici di poter vedere il Papa da vicino». Gli alunni dell’istituto comprensivo Regina Elena hanno retto per tutto il tempo piccoli cartelli con la scritta “W il Papa”. «Lo vediamo sempre in tv, finalmente è a pochi passi da noi», affermano felici. Sara e Giulio vivono a Bergamo e hanno approfittato di qualche giorno di ferie per visitare Roma con i figli Maria e Giovanni, di 5 e 3 anni. «Abbiamo letto della visita di Francesco in Camoidoglio e dovendo ancora vedere piazza Venezia siamo stati felici di portare qui i bambini per vedere il Papa. Mi sono emozionata tanto perché fino a oggi lo avevamo visto solo in televisione».

Subito dopo il saluto ai romani Francesco, sempre accompagnato dal sindaco, si è spostato nella sala della Protomoteca dove ha incontrato una rappresentanza di dipendenti capitolini che con il loro lavoro «silenzioso» rappresentano «l’ossatura dell’organizzazione comunale», le parole del Papa. «La maggior parte del lavoro che voi svolgete non è del genere che fa notizia – ha dichiarato -. Dietro le quinte, il vostro impegno quotidiano rende possibile l’ordinaria attività del Comune in favore dei cittadini e dei tanti visitatori che ogni giorno giungono a Roma. Con il vostro lavoro, voi vi sforzate di andare incontro alle legittime esigenze delle famiglie romane, che per tanti aspetti dipendono dalla vostra sollecitudine: siate consapevoli di tanta responsabilità».

26 marzo 2019