Il Papa ai ragazzi dell’Acr: siate «strumenti di pace»

Il saluto all’Angelus al termine della tradizionale Carovana promossa dai ragazzi di Azione cattolica. Il vicario De Donatis: «Siete meravigliosi, vi ringrazio per la vostra gioia»

Muniti di fischietti e trombette ma anche di coperchi, pentolini e cucchiai nella mattina di ieri, 28 gennaio, circa tremila bambini e ragazzi dell’Azione cattolica di Roma hanno partecipato alla Carovana della Pace e all’Angelus con Papa Francesco, portando il loro messaggio per le strade della Capitale, riempiendole di festosi rumori ed entusiasmo.

Poco prima di mezzogiorno, il conto alla rovescia scandito dalla voce dei bambini ed il momento più atteso: vicino a Papa Francesco, si sono affacciati dal balcone Luca e Desirée, i due acierrini della parrocchia di San Ponziano incaricati di leggere a nome di tutti un messaggio al Santo Padre, che ha accolto la Carovana con gioia: «So che oltre al rumore sapete fare anche il bene», ha detto rivolgendosi alla piazza, ringraziando «per la presenza e per il generoso impegno», auspicando che «non ci si stanchi mai di essere strumenti di pace».

Quindi, la parola ai ragazzi: «Caro Papa Francesco, con grande entusiasmo tutti noi dell’Acr di Roma ci stringiamo attorno a te per gridare forte la nostra voglia di pace. Sappiamo che sei molto preoccupato per i tanti luoghi del mondo martoriati dalle guerre. Nel nostro piccolo, ti promettiamo che cercheremo di mettercela tutta». Infine, il lancio dei palloncini  che da qualche anno hanno sostituito le colombe: sono rimasti incastrati allo spiovente e così Francesco ha improvvisato una piccola catechesi per i ragazzi. «Quando non agiamo bene, le nostre preghiere, come i palloncini, non salgono al cielo», allora c’è bisogno di un aiuto. «Non abbiate paura di chiederlo», ha concluso il Pontefice districando i fili, facendo così volare i palloncini della pace.

Luogo del raduno, fin dalle 8, era stata la Chiesa Nuova, in corso Vittorio Emanuele, per la celebrazione eucaristica; a presiederla, l’assistente diocesano don Alfredo Tedesco, che aveva provocato i più giovani interrogandoli sulla differenza tra una fotografia e una radiografia: «La prima è a colori, la seconda in bianco e nero», la risposta di un bambino, mentre un altro aveva aggiunto che «con la radiografia il medico ti vede dentro», facendo centro rispetto al messaggio che il sacerdote voleva lanciare. «Gesù non bada all’apparenza – aveva detto don Tedesco – ma va in profondità, arrivando al cuore delle persone» e così come talvolta il medico individua qualche male da curare, «così il Signore mette in luce quello che non va in noi e riesce a scacciarlo».

Lo slogan della Carovana, nonché tema-guida per quest’anno associativo, è stato proprio “Scatta la pace” e vuole stimolare i più piccoli ad avere la capacità fotografica dell’evangelista Marco nel catturare l’atto generoso della vedova che dona tutto ciò che possiede, «per essere noi per primi “reporter” capaci di cogliere la realtà», aveva chiosato ancora don Tedesco. Per questo, dopo la Messa, bambini e ragazzi, insieme ad educatori e genitori, si erano messi in marcia verso piazza San Pietro reggendo prototipi di macchine fotografiche: all’interno erano installati i salvadanai con le offerte raccolte per sostenere il progetto di solidarietà di Terre des Hommes, per aiutare 200 bambini con disabilità fisiche e mentali dell’Iraq.

Tra selfie e canzoni, attraversando i giardini di Castel Sant’Angelo e poi percorrendo via della Conciliazione, la Carovana era arrivata in piazza San Pietro: ad accogliere bambini e ragazzi monsignor Angelo De Donatis, vicario del Papa per la diocesi:  «Siete meravigliosi, vi ringrazio per la vostra gioia e spero che ognuno di voi dia sempre tutto ciò che può per far vincere la pace». A seguire, il saluto della presidente Ac diocesana, Rosa Calabria: «È un’emozione vedervi così numerosi, vi chiedo di portare il rumore della gioia tornando a casa».

 

29 gennaio 2018