Il Papa ai ragazzi dell’Acr: «Gesù conta su di voi!»

Una rappresentanza dei piccoli dell’Azione cattolica ricevuta in Vaticano, per il tradizionale appuntamento di fine anno, con educatori e responsabili nazionali. Il dono: sacchi a pelo e prodotti per l’igiene personale, destinati all’Elemosineria apostolica. E la tessera Acr numero 1

«Gesù, che è venuto al mondo bambino, crede in un mondo a misura di bambino, a misura di ognuno. Ce lo ha fatto capire nascendo a Betlemme. Ma anche oggi si fa vicino ai ragazzi di ogni Paese e di ogni popolo, e lo fa tutti i giorni. È lo stile di Dio, che si descrive in tre parole: vicinanza, compassione e tenerezza. Questo è lo stile di Dio, non un altro». Papa Francesco lo ha sottolineato con forza nell’ormai tradizionale appuntamento di fine anno con i ragazzi dell’Azione cattolica, ricevuti sabato 18 dicembre in Vaticano. Una delegazione proveniente da 16 diocesi d’Italia, delle quale facevano parte, insieme ai bambini e ai ragazzi, i loro educatori, il presidente nazionale Giuseppe Notarstefano, l’assistente ecclesiastico generale il vescovo Gualtiero Sigismondi. E ancora, la responsabile nazionale Acr Annamaria Bongio, l’assistente centrale Acr don Francesco Marrapodi, i consiglieri nazionali e i collaboratori dell’Ufficio centrale Acr. Attraverso di loro il pontefice ha voluto rivolgere il suo grazie alle «tante persone che si impegnano con generosità per la vostra formazione dedicando tempo e risorse all’associazione».

A Francesco i ragazzi hanno portato anche alcuni doni: sacchi a pelo e prodotti per l’igiene personale destinati all’Elemosineria apostolica per l’assistenza ai più bisognosi. Un Presepe fatto con materiali di recupero, «perché sulla strada verso Betlemme nessuno deve sentirsi scartato». La tessera Acr numero 1, per il nuovo anno associativo. Una copia dell’opuscolo del “Progetto Safe”, per la tutela dei minori e delle persone vulnerabili. Una copia del sussidio “Ricuciamo la Pace”, che presenta nel dettaglio il progetto e le attività per il Mese della Pace 2022, che si apre il 1° gennaio. E proprio dallo slogan del cammino di quest’anno associativo, “Su misura per te”, il Papa ha preso spunto per ribadire che «ciascuno di noi è una persona unica. Non siamo fotocopie, siamo tutti originali», ha osservato citando le parole del beato Carlo Acutis, «vostro coetaneo». E ognuno «deve difendere la propria originalità, indossando ogni giorno con gioia “l’abito” della propria originalità, della propria personalità. Così vi vede Gesù, vi ama come siete, anche se qualcuno non vi considera e può pensare che contiate poco».

Quindi un invito: di fronte a Gesù che si fa nostro prossimo, «0impariamo anche noi a farci “prossimi”; prossimi agli altri: prossimi ai familiari, agli amici, ai coetanei, ai bisognosi. Si può sempre fare qualcosa per gli altri senza aspettare che siano gli altri a fare qualcosa per noi. Si può sempre essere missionari del Vangelo, ed esserlo ovunque, a partire dagli ambienti in cui si vive: in famiglia, a scuola, in parrocchia, nei luoghi dello sport e del divertimento». Per questo però è necessario «stare con lui, fargli posto nella nostra giornata – ha continuato Francesco -. E io domando a ognuno di voi, ragazzi e ragazze: voi, fate posto a Gesù nella vostra giornata, nel vostro lavoro, nel vostro studio, nel vostro riposo, nel vostro sport? Gesù entra lì? Non abbiate paura di dedicargli tempo nella preghiera, cioè di parlargli dei vostri amici, di chiedergli aiuto nelle difficoltà, di raccontargli quando siete felici e quando siete tristi. E Gesù vi farà crescere in quella nobiltà che ha una persona quando prende su di sé la propria misura».

Ai piccoli dell’Azione cattolica Francesco ha ricordato la figura di Gino Pistoni, anche lui socio di Ac, morto a 20 anni nel 1944, durante un attacco delle SS, di cui è in corso la causa di beatificazione. «Ha offerto la vita con il suo sangue», ha spiegato il Papa, scrivendo con il sangue sulla tela del suo tascapane: “Offro la mia vita per l’Azione Cattolica e per l’Italia, W Cristo Re”. «Che ognuno di voi dia la vita, ma bene, con tutto: si esprima come lui si è espresso con il sangue, esprimersi con tutto quello che ha – l’augurio del pontefice -. Gesù dà al cuore una gioia piena, perché solo Lui è capace di rendere sempre nuova l’avventura della vita. Lui non si dimentica mai di voi; è sempre pronto a incoraggiarvi e non smette mai di credere in voi. Vi dà energia, vi dà coraggio ogni volta che andate a incontrarlo a Messa e vi guarda con gioia specialmente quando fate dei gesti di condivisione e di solidarietà verso gli altri, quando siete capaci di stare vicino a chi è solo, senza amici, in difficoltà; vicino a chi soffre. Coraggio! Coraggio nel vostro cammino di vita. Gesù conta su di voi!».

A portare al Papa l’affetto e le preghiere dell’Azione cattolica, delle diocesi e delle comunità parrocchiali sono stati, a nome di tutti, Benedetta, 13 anni, della diocesi di Chiavari, e Giovanni, 9 anni, della diocesi di Matera. «Oggi, insieme a ciascuno di noi, sono presenti anche tutti quei bambini e ragazzi che vivono solitudini dolorose, a causa di disagi familiari, di legami spezzati, di fiducie tradite – hanno detto, leggendo il loro messaggio -. Per loro ti chiediamo una preghiera e il coraggio di farci avanti per offrire la nostra presenza e la nostra amicizia così da illuminare il buio della loro sofferenza».

Nelle parole dei piccoli, anzitutto la gratitudine al Papa per essere «un punto di riferimento costante» e perché «durante questi due anni di pandemia, sei sempre stato presente nella nostra vita con parole di speranza e incoraggiamento, per affrontare al meglio questo momento di prova e ritrovare uno sguardo nuovo verso l’altro. La nostra società è costellata da tanti influencer – hanno osservato -: per noi, però, il vero influencer sei tu perché trasmetti gioia e serenità al mondo intero. Con parole semplici e profonde ci trasmetti il messaggio di bene che Gesù offre alla nostra vita. Anche noi vorremmo essere così: influencer di gioia, per raccontare a tutti che Gesù ci vuole bene ed è la nostra felicità». Quindi l’impegno, «insieme a te», a «lottare per un futuro che sia più a misura di uomo, mettendo da parte il superfluo e valorizzando le nostre caratteristiche più belle: lo stupore per il creato, la gioia dell’amicizia, la fiducia nel prossimo e in Dio». E a “Ricucire la pace”, come recita lo slogan del Mese della Pace, «perché desideriamo riparare gli strappi, le divisioni che sciupano le nostre relazioni».

20 dicembre 2021