Il Papa ai nunzi: «Il mondo scosso da una guerra con rischi di escalation nucleare»

L’udienza ai partecipanti all’incontro triennale. «È una terza guerra mondiale “a pezzi”, di cui voi siete testimoni nei luoghi in cui svolgete la vostra missione»

A  tre anni dall’ultimo incontro, il Papa ha ricevuto in udienza questa mattina, 8 settembre, i partecipanti all’incontro dei rappresentanti pontifici, in Vaticano fino al 10 settembre. Tre anni in cui il mondo è stato scosso dalla «tempesta della pandemia di Covid-19» che ha portato con sé tante limitazioni, ha osservato Francesco. «Sembra che il peggio sia passato» ma altre nubi offuscano il presente, ha rimarcato, senza citare l’Ucraina, sottesa al suo discorso.

«L’Europa e il mondo intero sono sconvolti da una guerra di speciale gravità, sia per la violazione del diritto internazionale, sia per i rischi di escalation nucleare, sia per le pesanti conseguenze economiche e sociali. È una terza guerra mondiale “a pezzi”, di cui voi siete testimoni nei luoghi in cui state svolgendo la vostra missione. Vi ringrazio per tutto quello che le rappresentanze pontificie hanno fatto e stanno facendo in queste situazioni di sofferenza», l’omaggio del Papa, che ha aggiunto: «Avete portato ai popoli e alle Chiese la vicinanza del Papa; siete stati punti di riferimento nei momenti di maggiore smarrimento e turbolenza». In questo contesto, Francesco ha ricordato i nunzi apostolici Joseph Chennoth e Aldo Giordano, che «da poco ci hanno lasciato durante il loro servizio; come pure quelli defunti già in quiescenza negli ultimi tre anni. Questi nostri cari fratelli ci hanno preceduto nel cammino e ci invitano a guardare avanti e in alto».

In conclusione, l’esortazione ad andare avanti nel lavoro «con questo sguardo, nell’oggi della Chiesa e del mondo, confidando nella grazia del Signore. Come Chiesa – ha ricordato – siamo impegnati in un percorso sinodale che vorrebbe far crescere nel popolo di Dio proprio questa dimensione di sinodalità. Anche voi siete stati coinvolti nella consultazione». Guardando al futuro, il Papa ha ricordato quindi il Giubileo del 2025, «di cui è stata avviata la preparazione», citando anche l’impegno, come Curia romana, nell’applicazione della Costituzione apostolica Praedicate Evangelium: «Nata attraverso un processo di quasi nove anni, essa richiederà del tempo anche per entrare, per così dire, a pieno regime», ha rilevato.

All’incontro, iniziato ieri, 7 settembre, presieduto dal cardinale segretario di Stato Pietro Parolin, partecipano i superiori della Segreteria di Stato, 91 nunzi apostolici e 6 osservatori permanenti senza qualifica episcopale. Oltre a questi, sono attualmente 167 i collaboratori in ruolo diplomatico che lavorano presso le nunziature o in Segreteria di Stato, mentre 4 alunni della Pontificia Accademia Ecclesiastica, dopo aver concluso la loro formazione, sono coinvolti nell’anno missionario all’estero voluto da Papa Francesco.

8 settembre 2022