Il Papa ai migranti: «Non lasciatevi rubare la speranza»
Nella giornata a loro dedicata erano più di 7000 in piazza San Pietro. Dopo l’Angelus hanno attraversato la Porta Santa per partecipare alla Messa
Nella giornata a loro dedicata erano più di 7000 in piazza San Pietro. Dopo l’Angelus hanno attraversato la Porta Santa per partecipare alla Messa con il cardinale Vegliò
«Non lasciatevi rubare la speranza e la gioia di vivere»: è l’esortazione che Papa Francesco ha rivolto, al termine dell’Angelus, ai migranti e rifugiati presenti domenica 17 in piazza San Pietro. Erano in più di 7000, di almeno 30 nazionalità, in attesa di celebrare il loro Giubileo, nella ricorrenza della Giornata mondiale del Migrante e del rifugiato.
Provenienti dalle 17 diocesi del Lazio, tra i rifugiati e i migranti presenti all’appuntamento con il Papa c’erano anche 200 richiedenti asilo del Cara di Castelnuovo di Porto, con le bandiere di diverse nazionalità. «Ognuno di voi porta in sé una storia, una cultura, dei valori preziosi; e spesso purtroppo anche esperienze di miseria, di oppressione, di paura – ha sottolineato il Papa -. La vostra presenza in questa piazza è segno di speranza in Dio. Non lasciatevi rubare questa speranza e la gioia di vivere, che scaturiscono dall’esperienza della divina misericordia, anche grazie alle persone che vi accolgono e vi aiutano». Francesco ha augurato loro che «il passaggio della Porta Santa e la Messa che tra poco vivrete vi riempiano il cuore di pace». E ha ringraziato i detenuti del carcere di Opera, «per il dono delle ostie confezionate da loro stessi e che saranno utilizzate in questa celebrazione».
In piazza c’era anche la croce di Lampedusa, realizzata con il legno dei barconi di chi ha attraversato lo stretto di Sicilia e benedetta dal Papa nella prima visita del suo pontificato. La croce è un simbolo che richiama le 4mila vittime – tra cui oltre 750 bambini – che l’anno scorso hanno perso la vita nel disperato tentativo di raggiungere le coste italiane. A portare la croce è stato un gruppo di migranti ucraini, «nel segno di una guerra dimenticata – dicono dalla Fondazione Migrantes della Conferenza episcopale Italiana – e della forte presenza di persone provenienti da questa nazione, sia migranti economici che richiedenti asilo».
Nella stessa giornata, il cardinale Francesco Montenegro, arcivescovo metropolita di Agrigento e presidente Caritas italiana, ha aperto simbolicamente la “porta d’Europa”. La cerimonia si è svolta davanti al crocefisso, regalato da Raul Casto a Papa Francesco in occasione della sua visita a Cuba, fatto con i remi dei barconi dei migranti. Al termine dell’Angelus, i partecipanti alla Giornata hanno attraversato la Porta Santa della basilica di San Pietro per poi partecipare alla Messa presieduta dal cardinale Antonio Maria Vegliò, presidente del Pontificio consiglio della pastorale per i migranti e gli itineranti.
18 gennaio 2016