Il Papa: «Abbiamo bisogno di te, Madre nostra»

L’omaggio all’Immacolata. La preghiera per le madri che «piangono i figli uccisi da guerra e terrorismo; che li vedono partire per viaggi di disperata speranza; che cercano di scioglierli dai lacci delle dipendenze; li vegliano nella malattia». E per le donne vittime di violenza

«Veniamo a te con il cuore diviso tra speranza e angoscia. Abbiamo bisogno di te, Madre nostra». Nel giorno della solennità dell’Immacolata Concezione della beata Vergine Maria, Papa Francesco ha implorato il soccorso della Madre di Gesù per un mondo travagliato dalle guerre e da tanta violenza. Volgendo lo sguardo alla statua della Madonna, innalzata e inaugurata l’8 dicembre 1857 in piazza Mignanelli, adiacente a piazza di Spagna, ha elencato tutte le situazioni che richiedono l’intercessione della Madre. Nella sua preghiera ha ricordato tutti i popoli vittime della guerra, le madri che hanno perso i figli nei conflitti o che sono ai loro capezzali, le donne vittime di violenza, e ha supplicato per la pace nel mondo.

Bergoglio è arrivato in piazza di Spagna alle 16, come da programma. Passando con l’auto tra migliaia di fedeli, romani e turisti, assiepati da ore dietro le transenne nonostante il gran freddo, ha salutato e impartito la benedizione dall’auto ricevendo in cambio un caloroso e lungo applauso. Fu Pio XII, nel 1953, il primo Papa che volle partecipare, a piazza di Spagna, alla cerimonia in onore dell’Immacolata Concezione. Il suo esempio fu seguito, nel 1958, da san Giovanni XXIII e da allora la presenza del pontefice è divenuta tradizione.

Ad accogliere Papa Francesco c’erano il cardinale vicario Angelo De Donatis e il sindaco di Roma Roberto Gualtieri. Dopo un breve momento di preghiera, Francesco ha benedetto un cesto di rose bianche che è stato deposto ai piedi della Vergine Maria. Quindi il canto delle litanie lauretane e a seguire la preghiera del Papa, il quale ha innanzitutto ringraziato la Madonna «perché in silenzio» veglia su Roma. «In silenzio, giorno e notte, vegli su di noi – le sue parole -, sulle famiglie, con le gioie e le preoccupazioni; sui luoghi di studio e di lavoro; sulle istituzioni e sugli uffici pubblici; sugli ospedali e le case di cura; sulle carceri; su chi vive per strada; sulle parrocchie e tutte le comunità della Chiesa di Roma».

Alzando gli occhi verso la statua di bronzo posta in cima a una colonna di marmo alta 11,81 metri, il vescovo di Roma ha pregato la Vergine di volgere il suo sguardo «di misericordia su tutti i popoli oppressi dall’ingiustizia e dalla povertà, provati dalla guerra» e in modo particolare ha pensato al «martoriato popolo ucraino, al popolo palestinese e al popolo israeliano, ripiombati nella spirale della violenza». A una Madre ha affidato altre madri che «piangono i figli uccisi dalla guerra e dal terrorismo; che li vedono partire per viaggi di disperata speranza; che cercano di scioglierli dai lacci delle dipendenze, e quelle che li vegliano in una malattia lunga e dura».

Rivolgendosi a Maria in qualità di donna, facendo anche riferimento ai numerosi femminicidi che riempiono le pagine delle cronache, le ha raccomandato «tutte le donne che hanno sofferto violenza e quelle che ancora ne sono vittime» a Roma, in Italia e nel mondo. «Tu le conosci ad una ad una – ha proseguito -. Asciuga le loro lacrime e quelle dei loro cari. E aiuta noi a fare un cammino di educazione e di purificazione, riconoscendo e contrastando la violenza annidata nei nostri cuori e nelle nostre menti e chiedendo a Dio che ce ne liberi». Infine la preghiera per la pace del mondo che deve partire dal cuore di ogni uomo. «Mostraci ancora, o Madre, la via della conversione – ha detto Bergoglio -, perché non c’è pace senza perdono e non c’è perdono senza pentimento. Il mondo cambia se i cuori cambiano».

Prima di fare ritorno in Vaticano, Francesco ha salutato le autorità presenti e i volontari che accompagnavano gli ammalati. La preghiera in piazza di Spagna è stata anticipata da quella personale all’icona di Maria Salus Populi Romani nella basilica papale di Santa Maria Maggiore. Itinerario che lo stesso pontefice aveva anticipato durante l’Angelus che è tornato a recitare dalla finestra dello studio nel Palazzo Apostolico dopo due domeniche trasmesso in collegamento da Casa Santa Marta per un’infezione polmonare.

Francesco è particolarmente devoto all’immagine della Salus. Ogni suo viaggio apostolico inizia e finisce con la visita a Santa Maria Maggiore. In occasione della solennità dell’Immacolata Concezione, ha voluto rendere omaggio alla Vergine con la Rosa d’Oro, segno concreto della sua devozione e dono che non veniva fatto da quattro secoli. Quella di Bergoglio, infatti, non è la prima Rosa donata alla Salus Populi Romani. La prima fu offerta nel 1551 da Papa Giulio III che aveva celebrato la sua prima Messa all’altare del presepe della basilica. Nel 1613 fu quindi Paolo V a donare la Rosa in occasione della traslazione dell’icona nella nuova cappella appositamente eretta. Entrambe andarono perse probabilmente durante l’invasione napoleonica dello Stato Pontificio.

8 dicembre 2023