Il Papa a Sako: «In Iraq voci di dolore ma anche di speranza e consolazione»

Consegnata dal nunzio apostolico la lettera di Francesco al patriarca caldeo di Baghdad: «Porto ancora nel cuore il ricordo degli incontri»

È stata recapitata ieri, 13 aprile, dal nunzio apostolico in Iraq Mitja Leskovar la lettera di Papa Francesco al patriarca caldeo di Baghdad Louis Raphael Sako. Nelle parole del pontefice – diffuse dal Patriarcato caldeo -, anzitutto il grazie al cardinale e a tutta la Chiesa irachena per «la calorosa e sincera accoglienza» ricevuta e per l’impegno profuso «per la buona riuscita» della stessa. Una visita, scrive Francesco, «preparata, accompagnata nella preghiera, segno di vera comunione con il trono di Pietro. Porto ancora nel cuore – prosegue – il ricordo degli incontri, dei momenti commoventi di preghiera, segnati dall’impegno fraterno».

Ancora, il Papa ricorda che «nei giorni trascorsi con voi ho sentito voci di dolore e di angoscia ma ho anche ascoltato voci di speranza e di consolazione», frutto della vicinanza della Chiesa irachena «ai credenti affidati alle vostre cure» e dell’«opera caritativa che portate avanti con le varie organizzazioni caritative che aiutano le persone di questo Paese a lavorare per la sua ricostruzione e rinascita sociale. Ho potuto vedere e toccare con mano come Cristo sia vivo nella chiesa in Iraq operando nel suo popolo santo e credente», l’omaggio del pontefice.

In conclusione, Francesco esprime l’auspicio che la testimonianza cristiana del patriarca e della Chiesa, «arricchita dalle avversità e rafforzata dal sangue dei martiri, sia una luce splendente dentro e fuori l’Iraq, per lodare la grandezza di Dio e la gioia dello spirito di questo popolo in Dio nostro Salvatore».

14 aprile 2021