Il Papa a Lesbo, Migrantes: «Un’altra tappa dei viaggi della misericordia»

Il direttore generale Perego: continua l’«attenzione particolare» di Francesco al mondo dei migranti e dei rifugiati. Sulla strada dell’ecumenismo

Il direttore generale monsignor Perego: continua l’«attenzione particolare» di Francesco al mondo dei migranti e dei rifugiati. Sulla strada dell’ecumenismo

«È un’altra tappa dei viaggi della misericordia» che Papa Francesco ha realizzato a partire dal viaggio di Lampedusa nel 2013, con “un’attenzione particolare al mondo dei migranti e dei rifugiati». Lo afferma monsignor Gian Carlo Perego, direttore generale della Fondazione Migrantes dopo l’annuncio della visita a Lesbo di Papa Francesco, con il Patriarca Bartolomeo I e l’arcivescovo Hieronimus II il 16 aprile. Dopo Lampedusa, nel luglio del 2013, il Papa ha «incontrato e condiviso» le sofferenze dei rifugiati e richiedenti asilo al Centro Astalli di Roma, al confine tra Messico e Stati Uniti, al Cara di Castelnuovo di Porto, alle porte di Roma, «richiamando sempre il dovere dell’accoglienza, del rispetto e della tutela della dignità di ogni persona costretta a migrare, ricordando anche le cause di chi oggi è in fuga e bussa alle porte dell’Europa: le guerre, i disastri ambientali, le persecuzioni politiche e religiose, la miseria».

«Oltre che una tappa dei viaggi della speranza – aggiunge monsignor Perego -, la visita del Papa a Lesbo è anche una tappa importante nel cammino ecumenico, che negli ultimi decenni ha sempre trovato una rinnovata forza a partire da temi e attenzioni sociali come le migrazioni, la pace, la salvaguardia del creato». Il direttore della Fondazione Migrantes si augura che questa visita «contribuisca a portare l’attenzione su migliaia di persone, tra cui molti bambini, ammassati alla frontiera greca, e promuova un’azione nuova dell’Unione europea, perché esca da una grave battuta d’arresto nella gestione dei rifugiati – fortemente militarizzata e con nuovi luoghi di reclusione dei migranti che sbarcano sulle coste italiane e greche – e stimoli la disponibilità di ogni paese all’accoglienza di numeri significativi di richiedenti asilo e rifugiati».

 

8 aprile 2016