Il Papa a Cop25: «Opportunità per limitare il riscaldamento globale»

Da Francesco un messaggio al summit delle Nazioni Unite in corso a Madrid: siamo di fronte a una «sfida di civiltà» in favore del bene comune

Una «chiara, lungimirante e forte volontà politica, focalizzata nel perseguire un nuovo corso che richiede di allocare gli investimenti finanziari ed economici in quelle aree che realmente salvaguardano le condizioni di una vita degna dell’umanità su un pianeta “sano” per oggi e per domani». È la richiesta che arriva da Francesco ai partecipanti alla Cop25, la conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici, in corso a Madrid fino al 13 dicembre.

«Numerosi studi – scrive il Papa nel suo messaggio – ci dicono che è ancora possibile limitare il riscaldamento globale». Di qui l’invito a «riflettere coscienziosamente sul significato dei nostri modelli di consumo e di produzione e sui processi di educazione e di consapevolezza che li rendano compatibili con la dignità umana”. Per Francesco, infatti, siamo di fronte ad una «sfida di civiltà» in favore del bene comune e di «un cambiamento di prospettiva che metta la dignità al centro della nostra azione, chiaramente espressa nel “volto umano” delle emergenze climatiche». Quindi un appello: «Resta una finestra di opportunità, ma dobbiamo fare in modo che non venga chiusa. Dobbiamo cogliere questa occasione per azioni responsabili nel campo economico, tecnologico, sociale ed educativo, sapendo molto bene come le nostre azioni siano interdipendenti».

Nell’analisi del pontefice anche il ruolo dei giovani, che oggi «mostrano una crescente sensibilità per i complessi problemi che sorgono da questa emergenza». Nelle parole del Papa, «non dobbiamo scaricare sulle nuove generazioni il peso dei problemi causati dalle generazioni precedenti. Al contrario, dovremmo dare loro l’opportunità di ricordare la nostra generazione come quella che ha rinnovato e agito – con coscienza onesta, responsabile e coraggiosa – per il bisogno fondamentale di collaborare al fine di preservare e coltivare la nostra casa comune».

4 dicembre 2019