Il Papa a Caritas Internationalis: «La radice è nell’accoglienza»

La Messa celebrata in san Pietro in apertura dell’assemblea generale dell’organismo. «Vuote tutte le nostre strategie se non portiamo in noi l’ amore di Cristo»

«La radice di tutto il vostro servizio sta proprio nell’accoglienza, semplice e obbediente, di Dio e del prossimo. Questa è la radice, e se si toglie, Caritas muore. E questa accoglienza si compie in voi personalmente, perché poi andiate nel mondo, e lì serviate nel nome di Cristo che avete incontrato e che incontrate in ogni fratello e sorella a cui vi fate vicini; e proprio per questo si evita di ridursi ad una semplice organizzazione umanitaria». Queste le parole con cui papa Francesco si è rivolto nel pomeriggio di ieri, martedì 12 maggio, a Caritas internationalis, nell’omelia della Messa con cui ha aperto l’assemblea generale dell’organismo caritativo.

«Chiediamo al Signore – ha aggiunto a braccio – di capire la vera dimensione della Caritas, di non cadere a credere che un centralismo ben organizzato sia la strada, che Caritas è sempre in periferia». Non ci sono Caritas grandi o piccole, centrali o periferiche ha ricordato Bergoglio: tutte sono ugualmente importanti. «Il centro è aiuto, servizio, esperienza di comunione, non il capo di tutto».

«Il Vangelo, annunciato e creduto, spinge a lavare i piedi e le piaghe dei sofferenti e a preparare per loro la mensa», ha evidenziato il Papa riprendendo la lettura degli Atti degli apostoli, sotolineando la «semplicità dei gesti, dove l’accoglienza della Parola e del sacramento del Battesimo si accompagna all’accoglienza del fratello, quasi si trattasse di un unico gesto: accogliere Dio e accogliere l’altro; accogliere l’altro con la grazia di Dio; accogliere Dio e manifestarlo nel servizio al fratello. Parola, Sacramenti e servizio si richiamano a vicenda e si alimentano a vicenda».

«Chi vive la missione di Caritas non è un semplice operatore – ha precisato – ma appunto un testimone di Cristo. Una persona che cerca Cristo e si lascia cercare da Cristo; una persona che ama con lo spirito di Cristo», perché «tutte le nostre strategie e pianificazioni restano vuote se non portiamo in noi questo amore».

L’assemblea generale di Caritas Internationalis vede riuniti fino a domenica 17 oltre 300 delegati da tutto il mondo. Obiettivo: «Rispondere all’invito di papa Francesco di partecipare alla costruzione di una Chiesa povera per i poveri». A spiegarlo, il cardinale Oscar Andrés Rodriguez Maradiaga, che ne è il presidente, nella presentazione di ieri in Vaticano.

L’assemblea – dal titolo: “One Human Family, Caring for Creation” – proseguirà a Roma, poi i delegati si trasferiranno a Milano, dove per il 19 maggio è previsto l’Expo Caritas Day. In quell’occasione verranno presentati i principali risultati, in ogni Paese, della campagna Caritas “One Human Family, Food for All”, lanciata da papa Francesco il 10 dicembre 2013. «Il 2015 – ha detto il cardinale – è stato un anno importante per il mondo a causa delle trasformazioni in atto». La presenza delle Caritas in tutto il pianeta – 2 milioni di operatori per un aiuto che raggiunge decine di milioni di persone – sono il segno della vicinanza della Chiesa «al mondo che soffre, ai popoli che sono in guerra, ai cristiani perseguitati, a chi soffre la fame».

13 maggio 2015