Il Natale che verrà

Il Natale ci dona la possibilità di riflettere sulla famiglia, su un’unità sociale così piccola ma allo stesso tempo fondamentale come base di una societá che proceda verso orizzonti sani e raggiungibili

Siamo quasi giunti al 25 dicembre e come ognuno degli ultimi anni si affaccia il fantasma di un Natale poco ricco e pieno di difficoltà. Le famiglie sembrano sempre in maggiore affanno e non solo dal punto di vista economico, poiché si verificano problemi che minano l’unità della famiglia e rivelano lo sfaldamento della stessa dal punto di vista sociale e morale. Sono tempi duri; le difficoltà economiche, infatti, sembra stiano mettendo in luce la debolezza dei legami e la fragilità dei singoli individui nell’affrontare prove di grande stress.

Una generale depressione, che affiora in particolare durante le feste, emerge con grande prepotenza dai media. Ma davvero è una società così malata? Indubbiamente i cambiamenti sociali ed economici sono molto più veloci rispetto a quelli a cui eravamo abituati. Un fenomeno che durava vent’anni oggi dura meno della metà del tempo, a dimostrazione che nulla possa durare a lungo e bisogna abituarsi ai cambiamenti. L’umanità, tuttavia, è sopravvissuta proprio grazie alla capacità di adattamento, che è ontologicamente scritta nel nostro codice genetico e ci permette di fare delle ipotesi e di modificare il nostro comportamento sulla base delle nuove richieste.

Tutto questo tuttavia richiede grande sforzo e un grande sacrificio. Proprio in virtù dei veloci cambiamenti, infatti, diventa estremamente importante provvedere a consolidare i legami e investire maggiori energie nei gruppi familiari perché siano da supporto e aiutino ad attutire le difficoltà che si presenteranno. Le capacità di adattamento, infatti, aumentano quando si è parte di un gruppo con cui si condividono valori e obiettivi. Questi negli ultimi tempi non sembrano allinearsi verso la stessa prospettiva determinando così lo sfaldamento della famiglia a partire dai genitori. Il Natale ci dona la possibilità di riflettere sulla famiglia, su un’unità sociale così piccola ma allo stesso tempo fondamentale come base di una societá che proceda verso orizzonti sani e raggiungibili.

La famiglia di Nazaret è l’esempio dell’amore sopra ogni cosa; essa incarna il sacrificio e ci insegna l’unità, l’accettazione, il sostegno ed il rispetto che costituiscono le basi per l’autonomia futura dei figli. Oggi le famiglie hanno perso di vista il loro ruolo, appaiono schiacciate dalla responsabilità, lontane dalle proprie radici, incerte dei propri valori e chiuse in se stesse nei momenti di difficoltà. Il Natale invece ci ricordi il valore del legame tra genitori e figli, ci infonda coraggio nel donare amore nonostante le incomprensioni, le delusioni e gli errori. La faglia di Nazaret sia un modello perche’ il rispetto non vada perso e almeno a Natale sia possibile riconciliarsi e ricongiungersi con i propri cari. Domani scoppierà una nuova moda, ci allarmeranno nuovi casi e si presenteranno altre difficoltà, ma sapremo che l’amore e la forza della nostra famiglia ci sosterranno.

Lo spirito del Natale non è proporzionale al numero di pacchetti sotto l’albero, nè al costo economico di un regalo, ma avvolge tutti noi quando ciò che doniamo è il nostro tempo, la disponibilità, l’attenzione, la gentilezza, la tenerezza verso gli altri. Questi sono doni preziosi, che costano poco in termini di denaro, ma rendono il Natale ricco di gioia e di amore.

Tanti cari auguri.

 

18 dicembre 2014