Il ministro Messa: «Pnrr occasione unica per rilancio di ricerca e formazione»

La titolare dell’Università al Campus Bio – Medico con la presidente Cnr Carrozza. «Gli enti di ricerca traggano il massimo vantaggio da questa occasione»

La nomina del presidente uscente del Cnr Massimo Inguscio a professore emerito di Fisica della materia. È stata questa l’occasione che ha portato il ministro dell’Università e della Ricerca Maria Cristina Messa, la presidente del Consiglio nazionale delle ricerche Maria Chiara Carrozza e il presidente della Accademia dei Lincei Giorgio Parisi all’Università Campus Bio-Medico. Nell’aula magna dell’ateneo romano, Inguscio è stato accolto da studenti e colleghi che lo hanno accompagnato nel corso della sua lunga esperienza accademica e dal presidente dell’Accademia dei Lincei Parisi, che ha inviato un videomessaggio di saluto.

Concordi sulla strada da percorrere nei prossimi anni, gli ospiti intervenuti. A partire dal Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr), grande occasione di rilancio per la ricerca scientifica italiana, da quella di base fino al trasferimento tecnologico con le aziende, per progettare l’Italia del futuro, come è stato ribadito nel corso della mattinata. «Il governo pensa al futuro – ha sottolineato il ministro Messa -. Il Pnrr ha una missione dedicata all’università, alla ricerca e alla formazione, un segnale molto forte che dimostra come il mondo della ricerca scientifica e della formazione siano stati messi su piano importante. Oggi – ha aggiunto – siamo di fronte a un’occasione unica per rilanciare la ricerca e l’università: i fondi per ridare stabilità e fare programmazione ci sono, ora bisogna agire. E gli enti di ricerca dovranno saper trarre il massimo vantaggio da questa occasione».

Soddisfazione nelle parole del rettore dell’ateneo Raffaele Calabrò. «Oggi – ha detto – il Campus Bio – Medico vede riconosciuto il lavoro svolto in questi anni nella ricerca grazie alla presenza di istituzioni fondamentali per il Paese come il Cnr e l’Accademia dei Lincei. L’ateneo sta crescendo nella aree della biomedicina, dell’informatica, dell’economia circolare e della robotica in un clima di grande collaborazione con altre università italiane e internazionali, con gli altri istituti di ricerca e il mondo dell’industria», ha ricordato. La collaborazione del Campus con il Cnr risale al 2004, coi i primi progetti congiunti, ed è stata consolidata nel 2014 con la firma di un accordo quadro tuttora attivo, che comprende diverse convenzioni tra l’ateneo e vari Dipartimenti del Cnr. L’ultima convenzione firmata nel 2020 ha attivato presso l’ateneo una Unità di ricerca del Cnr interdipartimentale, con i dipartimenti di Fisica e di Scienze Bio-Agroalimentari. Numerose le ricerche condotte in collaborazione. Importante anche il programma di dottorato nazionale sull’Intelligenza artificiale in fase di attivazione in collaborazione con Cnr e altri quattro atenei italiani. «Credo che oggi l’università debba lavorare sul valore economico e sociale della formazione – ha concluso Calabrò -. Appassionare i giovani alla ricerca scientifica significa far capire loro le ricadute economiche e sociali per dare un futuro al Paese».

L’importanza della ricerca scientifica per il futuro del Paese è stata anche il perno della lectio magistralis di Massimo Inguscio, secondo cui «servono giovani per costruire un futuro multidisciplinare. Serve coerenza di atomi, coerenza di luce ma servono anche strategie coerenti per la ricerca – ha detto -. La scienza ha mostrato come ci sono sempre sorprese e nuove possibilità. La molla della curiosità è dentro l’uomo e non si esaurirà mai. Finalmente la politica ha compreso quanto la ricerca sia importante per il pianeta e per l’uomo e quindi per il finanziamento della ricerca e il reclutamento di nuovi ricercatori. Qui all’Università Campus Bio-Medico di Roma si realizza già la “supermultidisciplinarietà” che unisce i saperi e crea il terreno fertile per produrre novità in tanti settori, dalla medicina all’agricoltura, mescolando tante professionalità diverse».

Sulla stessa linea Maria Chiara Carrozza, alla sua prima uscita da presidente del Consiglio nazionale delle ricerche. «Il nostro compito – ha detto – è far credere nella scienza, nella ricerca, nel futuro. Per ottenere la leadership industriale sono importanti la ricerca fondamentale e la collaborazione con le imprese».

20 maggio 2021