Il ministro bavarese Merk al centro rifugiati del Ceis

L’incontro dopo che la cancelliera Merkel si è espressa contro la chiusura dei confini in Europa. Il presidente Mineo: «Visita che ci onora»

L’incontro nella struttura di via Appia Nuova, dopo che la cancelliera Merkel si è espressa contro la chiusura dei confini in Europa. Il presidente Mineo: «Visita che ci onora»

Prima la cancelliera tedesca Angela Merkel e la sua posizione ferma contro la chiusura dei confini in Europa. Poi il Papa e le sue parole in occasione del conferimetno del Premio internazionale Carlo Magno: «Sogno un’europa in cui essere un migrante non sia un delitto». Quasi due tasselli che hanno accompagnato, in qualche modo, la visita del ministro per gli Affari europei e i rapporti con le regioni della Baviera, Beate Merk, al Centro rifugiati del Ceis don Mario Picchi, in via Appia Nuova, nel pomeriggio di ieri, lunedì 9 maggio.

«È una visita che ci onora – ha commentato il presidente Ceis, Roberto Mineo – perché riconosce il tanto lavoro fatto, in collaborazione con il Centro italiano per i rifugiati, spesso nel silenzio per rispettare i nostri ospiti che fuggono da terribili situazioni di guerra, di violenza e di povertà. Una visita che non a caso si svolge proprio in questi giorni in cui assistiamo agli scontri al Brennero perché l’Austria vorrebbe chiudere le sue frontiere. Il messaggio che don Mario Picchi ci ha lasciato – ha proseguito – è sempre stato quello dell’accoglienza verso tutti. L’Europa non può chiudere la porta in faccia ai profughi. La migrazione è, infatti, una vera e propria tragedia oltre che un’emergenza che ci ha investiti, non solo come Paese, ma anche come attori sociali del territorio».

Ad accompagnare il ministro Merk nella sua visita al Ceis, una delegazione della Cancelleria di Stato della Baviera e dell’ambasciata di Germania.

10 maggio 2016