Il metropolita Hilarion in udienza da Francesco

Il Papa ha incontrato, prima dell’udienza generale, una delegazione della Chiesa ortodossa russa. Il ricordo della Dichiarazione comune firmata con il patriarca Kirill a L’Avana

Si è concluso questa mattina, 30 maggio, con un’udienza privata con Papa Francesco l’«incontro di lavoro e di fraternità» che ha portato, da lunedì 28 maggio, una delegazione della Chiesa ortodossa russa guidata dal metropolita Hilarion di Volokolamsk – capo del Dipartimento per le relazioni esterne del Patriarcato di Mosca – nella sede della Cei. L’obiettivo: far crescere il dialogo tra la Chiesa ortodossa russa e la Chiesa cattolica in Italia, avviato un anno fa, mettendo al centro «il grande patrimonio della cultura cristiana creato dai popoli della Russia e dell’Italia, sotto la guida pastorale della Chiesa».

Rivolgendo il suo saluto al Papa, Hilarion ha evidenziato che «nel mondo, che sta attraversando un periodo di drammatiche divisioni, non si può sottovalutare il ruolo pacificatore e umanitario delle Chiese. Il campo della cultura, con la sua lingua universale, gode di un’enorme potenzialità per la comune testimonianza delle Chiese sui valori universali di pace, d’amore, di misericordia e di perdono che trovano la loro espressione più alta nell’annuncio evangelico». Nelle parole del metropolita anche il ricordo della Dichiarazione comune firmata da Papa Francesco e dal Patriarca Kirill a L’Avana, nella quale è stata messa in rilievo la comune tradizione spirituale delle Chiese d’Oriente e d’Occidente.

Hilarion ha evocato l’accordo raggiunto proprio in quell’occasione per la traslazione temporanea in Russia di una parte delle reliquie di san Nicola custodite a Bari. Quindi ha annunciato al Papa l’arrivo a Roma in autunno di una delle reliquie più importanti della Chiesa ortodossa russa: l’icona del Crocifisso, dipinta da Dionisij, un allievo di sant’Andrej Rublev. «Lascerà la Russia per la prima volta – ha affermato – per essere presentata a migliaia dei pellegrini della Città Eterna». Parallelamente, nelle Sale del Braccio di Carlo Magno, in piazza San Pietro, saranno esposte venti icone provenienti dalla collezione della Galleria Tretjakov. «I pellegrinaggi alle reliquie, custodite e venerate sia dalla Chiesa cattolica che da quella ortodossa – ha concluso il metropolita russo – permettono di conoscere le tradizioni, la storia e il patrimonio artistico della Chiesa e del popolo di uno o dell’altro Paese. Questo non può non favorire la comprensione reciproca, il dialogo fra ortodossi e cattolici e la pace internazionale e interreligiosa».

A presentare a Francesco la delegazione della Chiesa ortodossa russa, il cardinale presidente della Cei Gualtiero Bassetti. «Siamo convinti che in un mondo che ci vorrebbe divisi, i cristiani possono essere segno di unità e artigiani di pace, pur nella loro diversità. Ci incoraggi Padre Santo in questo impegno – le parole del porporato -. In questi giorni ci siamo soffermati a riflettere sul tema del pellegrinaggio visto nel suo valore religioso e culturale. Grazie, Santità, per averci voluto incontrare. Vorremmo ribadire davanti a Lei il desiderio di continuare questi incontri come ci ha esortato a fare con tanta benevolenza Sua Santità il Patriarca Kirill a Mosca lo scorso anno, per arricchire la nostra mutua conoscenza».

Raggiunto dai giornalisti al termine dell’udienza, Bassetti ha riferito che «il Santo Padre ha insistito molto sul camminare insieme e anche che non ci sia concorrenza. Chi fa bene una cosa, continui a farla e il bene è per la lode di Dio». Il mondo, ha aggiunto, «è diviso e chiama i cristiani. È come un deserto assetato di acqua: poter portare questa acqua nello Spirito dell’amore, dell’unità tra noi e della concordia è la più grande testimonianza che possiamo dare così come è la più grande risposta che i cristiani possono dare alla preghiera di Gesù “Ut unum sint”», “affinché siano una cosa sola”. Ancora, il cardinale ha ricordato «l’ecumenismo del sangue. Quando ti uccidono per odio a Cristo e alla fede cristiana – ha detto -, non ti domandano se sei cattolico o se sei protestante, luterano, ortodosso o copto. Sei di Cristo».

30 maggio 2018