“Il Messia”: giovani cantanti interpretano la storia di Gesù

L’anteprima dell’opera rock di Daniele Ricci, che completa la trilogia iniziata nel 2006, rappresentata nel piazzale della basilica Regina Apostolorum 

L’anteprima dell’opera rock di Daniele Ricci, che completa la trilogia iniziata nel 2006, rappresentata nel piazzale della basilica Regina Apostolorum 

Dal battesimo nel fiume Giordano all’ultima cena con gli apostoli, i principali momenti della vita pubblica di Gesù rivivono in musica e parole. E poi grazie a luci e costumi l’opera rock “Il Messia” di Daniele Ricci è stata rappresentata ieri, giovedì 15 giugno, sul palco allestito nel piazzale della basilica Regina Apostolorum. Protagonisti, i giovani cantanti che hanno prestato le loro voci ai personaggi del musical: Francesco Baggetta ha indossato i panni di Gesù, Raffaella D’Ubaldi quelli di Maria, Andrea Casali ha rappresentato Giovanni Battista, Claudia Bertè invece Marta. Tutti sono accomunati da esperienze nelle corali parrocchiali.

Nessuno di loro fa il cantante per professione, ma la loro voce ha incantato i tanti presenti all’anteprima. Sul palco anche l’attore Angelo Blasetti, che ha letto alcuni brani intercalati alle canzoni, e i ballerini di Arena Artis di Chioggia. Hanno partecipato alla presentazione sia Ricci, tra gli iniziatori del “rock sacro” alla fine degli anni ‘70 componendo alcuni brani per i Gen Rosso e Gen Verde, sia Gregorio Puccio, direttore artistico del progetto, sia Livia Sabatti, responsabile delle Paoline, che hanno commissionato l’opera. Numerosi i giovani incantati dalle voci degli artisti, che hanno portato sul palco i 19 brani che compongono l’opera che presenta in maniera originale alcuni momenti della vita di Gesù, come le nozze di Cana o il discorso della montagna, dal quale sono scaturite le beatitudini.

“Il Messia” completa una trilogia cominciata da Ricci nel 2006 con “Il Risorto” e continuata con “L’atteso”, opere dedicate rispettivamente alla risurrezione e alla nascita di Gesù. «Mancava, però, la parte centrale che era la vita pubblica di Gesù. Quindi, è nato così “Il Messia”», ha raccontato l’autore che ammette: «Ho realizzato quattro stesure. La prima con un occhio ai non credenti, puntando su Gesù uomo, ma risentendola vedevo che venivo meno alla mia missione, cioè lasciare le persone col sorriso e la speranza. Veniva meno l’idea che c’è nel cielo qualcuno che ci vuole bene a tal punto da mandare suo figlio. Da qui, una serie di ripensamenti».

Nei diversi momenti del musical a fare da contraltare ai protagonisti, la presenza del demonio che si nasconde sempre nei benpensanti. Filo conduttore, una domanda: «Chi è Gesù per me?». L’opera, scritta per i gruppi parrocchiali, punta a suscitare nello spettatore le emozioni vissute dai protagonisti. Emozioni che negli stessi cantanti sono state espresse con momenti di commozione per un’esperienza che definiscono «spirituale». La racconta il protagonista, Francesco Baggetta, di professione producer per la Rai ma con una grande passione per il canto: «Da bambino nel coro della parrocchia cantavo le canzoni di Daniele Ricci, adesso sono orgoglioso di dare la voce a questo musical straordinario.”Il Messia” ha una potenza emotiva davvero grande. È difficile scegliere la mia canzone preferita, però cantando il brano dell’ultima cena in sala di registrazione mi sono commosso».

«Interpreto il ruolo di Maria, un ruolo affascinante e impegnativo – spiega Raffaella D’Ubaldi -. Non è un caso che io sia stata chiamata a rappresentarlo. È come se attraverso quest’esperienza stessi trovando risposte concrete alle mie domande».

16 giugno 2017