Il “Mese dell’infanzia”, per celebrare 30 anni di diritti

L’iniziativa del Garante regionale, presentata nell’ambito dell’evento “We are the children”, in vista della Giornata internazionale del 20 novembre

Tutelare i minori, vittime inconsapevoli e inermi delle conflittualità genitoriali causate da separazioni o divorzi. Le ostilità tra le mura domestiche rappresentano «una delle piaghe del nostro tempo, un fenomeno in allarmante crescita di cui si parla ancora troppo poco e che provoca conseguenze devastanti ai bambini, gli unici a pagarne le conseguenze». Ne è convinto il Garante per l’infanzia e l’adolescenza della Regione Lazio Jacopo Marzetti, intervenuto sabato 16 novembre all’evento “We are the children”, organizzato dall’associazione “Mamme and the city” nello stadio di Domiziano in vista della Giornata internazionale per i diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, che si celebra il 20 novembre.

Marzetti è anche membro della squadra speciale di giustizia per la protezione dei bambini istituita dal ministro Alfonso Bonafede e commissario straordinario del Forteto, la comunità in provincia di Firenze coinvolta in uno scandalo per pedofilia e molestie sessuali su minori disabili. Parlando in generale delle violenze di cui sono vittime i minori, ha ricordato che la Regione Lazio quest’anno ha stanziato un fondo di 200mila euro a sostegno degli orfani delle vittime di atti di femminicidio. «È la prima Regione a farlo – ha affermato -. Fino ad oggi nel Lazio sono stati erogati fondi a una ventina di ragazzi». Tra le proposte avanzate dal Garante, quella di effettuare un certosino controllo sui precedenti di tutte le persone che lavorano nei plessi scolastici, «dai dirigenti, agli insegnanti, ai bidelli, per assicurarsi che non ci siano dubbi di alcun tipo».

La Convenzione delle Nazioni Unite per i diritti dell’infanzia e dell’adolescenza compie 30 anni e per festeggiare questo particolare anniversario il Garante ha istituito il “Mese dell’infanzia”, con iniziative e incontri nelle scuole che proseguiranno fino al 10 dicembre prossimo. «È l’occasione giusta per confrontarsi con gli studenti, i genitori e gli insegnanti – ha spiegato -. Se le famiglie e i ragazzi si sentono supportati dalle istituzioni, sono incoraggiati a esternare le proprie difficoltà e a far emergere le proprie esigenze sul territorio». Tra le principali richieste d’aiuto da parte degli adulti c’è la gestione del rapporto tra i figli adolescenti e le nuove tecnologie. Per il Garante, è importante insegnare sia ai genitori sia ai ragazzi come utilizzare «in modo sano strumenti fondamentali quali internet e i social network. Gli adolescenti – ha continuato – non devono essere lasciati da soli mentre maneggiano telefonini o computer. Oggi è fondamentale la supervisione dell’adulto». Il Garante regionale per l’infanzia ha colto quindi l’occasione per ricordare che «non esiste un uso educativo dei cellulari in classe. Alunni e docenti dovrebbero lasciare i telefonini fuori dalle aule scolastiche».

“We are the children” è nata dal desiderio di Valentina Latini, fondatrice di “Mamme and the city”, di «sensibilizzare i genitori a insegnare ai propri figli ad apprezzare quello che hanno. I diritti dovrebbero essere di tutti ma purtroppo ancora non è così ed è bene spiegare ai bambini che ci sono loro coetanei meno fortunati». La manifestazione si è concentrata sul diritto alla famiglia, all’istruzione, al cibo, alla salute e al gioco, affiancando ad ogni tema laboratori ludico-didattici per i più piccoli e confronti con gli esperti del settore per gli adulti. Si è quindi parlato della nuova legge che introduce l’obbligatorietà dei dispositivi antiabbandono in auto, delle manovre salvavita, di un’alimentazione sana e del riciclo. «Il rispetto dei diritti fondamentali deve partire dagli adulti – ha aggiunto Valentini -. I bambini non nascono già con dei valori. È fondamentale far comprendere loro quali siano quelli importanti anche attraverso un linguaggio a loro più affine come il gioco».

All’evento ha partecipato anche l’assessore alle Politiche educative, scolastiche e per la famiglia del II municipio Emanuele Gisci, secondo il quale è importante attivare luoghi dove le famiglie possano confrontarsi e dove le istituzioni possano intercettare i loro bisogni. «Il ruolo della politica sul territorio è quello di essere in grado di rispondere alle questioni che stanno davvero a cuore alle famiglie», ha detto. Tra le attività a favore dei minori attuate dal II municipio c’è l’istituzione del consiglio dei bambini, per favorire la loro conoscenza civica. Le loro proposte vengono poi discusse durante il consiglio municipale.

18 novembre 2019