“Il mammone”: tra risate e riflessioni

Sulla piattaforma Sky a partire dal 7 novembre il film di Giovanni Bognetti: una commedia che corre sul filo della battuta pungente, ruotando attorno al rapporto genitori-figli

Figlio unico di Piero e Anna, Aldo ha compiuto 35 anni, ha una carriera ben avviata come professore universitario e molte belle prospettive professionali. Il problema è che vive ancora in casa con i genitori e non ha alcuna intenzione di andare via. Parte da queste premesse la vicenda del film Il mammone, di Giovanni Bognetti, con al centro una famiglia dove tutto sembra funzionare per il meglio, se non fosse per il fatto che Aldo ha raggiunto una età che dovrebbe suggerire al ragazzo di realizzare una auspicata indipendenza. Invece non ci pensa proprio, anzi si trova talmente bene in compagnia di mamma e papà da non affrontare mai l’argomento.

Il padre, che avrebbe molti motivi per trattarlo con durezza, fa finta di niente e ingoia i toni rilassati del figlio. Di fronte a questa sintesi, il copione ne richiama subito un altro, precisamente Tanguy, film francese diretto nel 2001 da Etienne Chatiliez. Quando la storia entra nel vivo, si capisce la differenza tra i due titoli. Il mammone evita infatti lo stereotipo di mostrare un 35enne svogliato e sfaccendato incline a passare tutto il giorno sul divano in attesa di un qualcosa di nuovo che non arriva. Anzi, Aldo ha un lavoro insolito e fortemente qualificato: insegna letteratura giapponese all’università. Con questo ruolo, è in grado di respingere qualunque tentativo dei genitori di allontanarlo da casa. Risulta inutile il tentativo di Piero e Anna di portarlo a sua insaputa a visitare un appartamentino tutto per lui. In seguito anche l’arrivo dalla Puglia di un fratello di Anna, che viene ospitato da loro, crea non poco scompiglio.

La soluzione arriva naturalmente quando è meno prevedibile. Nel cantiere di Piero lavora infatti Amalia, operaia romana che vive da sola a Milano. Una sera Piero decide di invitarla a cena e Aldo e Amalia fanno conoscenza. Qui il racconto prende una svolta che deraglia dal normale tragitto ed è più opportuno non anticipare. Qualcosa nella vita di Aldo finalmente cambia. A restare solidamente ancorato al taglio iniziale è il tono del racconto che mantiene un flusso dinamico svelto e impertinente.

La presenza di Aldo fronteggia bene la verve irresistibile dei coniugi Bonelli: Piero il padre, un Diego Abatantuono che scarica sul figlio e sulla vita di coppia (con il figlio) tutta la forte ironia e il sarcasmo che può mettere in campo; a fronteggiarlo c’è Angela Finocchiaro, anche stavolta perfetta nel dare le giuste sfumature al personaggio di Anna, la mamma, combattuta tra il troppo amore per il figlio e la voglia di non farlo andare via. A completare il quadro Andrea Pisani come Aldo e Michela Giraud come Amalia, volti emergenti della comicità nostrana. Il mammone è una commedia che corre sul filo della battuta ispida e pungente. Si ride e si riflette su un argomento per niente secondario. Il film è disponibile sulla piattaforma Sky a partire dal 7 novembre.

23 novembre 2022